Tevere e Arno.

Cristina Zampese

Tevere e Arno.

Studi sulla lirica del Cinquecento

Alcune linee di indagine sulla lirica del Cinquecento: dalla questione della lingua, alla coesione del macrotesto, fino alle modalità del fitto colloquio intertestuale. Le schede finali presentano alcuni casi particolari e curiosi di scelte linguistiche, costruzioni macrotestuali e agganci intertestuali.

Printed Edition

22.00

Pages: 176

ISBN: 9788820413361

Edition: 1a edizione 2012

Publisher code: 1051.14

Availability: Limitata

Pages: 176

ISBN: 9788856861419

Edizione:1a edizione 2012

Publisher code: 1051.14

Can print: No

Can Copy: No

Can annotate:

Format: PDF con DRM for Digital Editions

Info about e-books


Latino e volgare sono, nel Cinquecento, lingue letterarie in piena vitalità, entrambe capaci tanto di dar voce alle più raffinate e intense esperienze poetiche quanto di intervenire energicamente sull'attualità. Gli intellettuali sono scrittori bilingui, anche quando - come avviene per Bembo - decidono di sostenere e promuovere l'uso del volgare. Più rara un'opzione esclusiva per la lingua italiana: è il caso di Bernardo Tasso, che persegue il progetto profondamente classicista di indirizzare "questa ancor giovene lingua per tutti que' sentieri che i Latini e i Greci le loro condussero", verso "quella perfezione che dal mondo si desidera, e nell'altre due si ammira". Sullo sfondo delle scelte linguistiche, altre due questioni si intrecciano variamente. Una di esse riguarda la coesione del macrotesto, cioè la rete dei procedimenti di connessione tematica e formale all'interno delle raccolte liriche e soprattutto la strategia che li governa in funzione significante, qui indagata particolarmente nei primi due libri degli Amori di Bernardo Tasso, ma poi più in generale ricondotta all'influenza del modello sotteso - il Petrarca - nella lirica di Quattro e Cinquecento.
Un secondo indirizzo di lavoro percorre le modalità del fitto colloquio intertestuale, in particolare nelle Rime di Ariosto. A corollario di queste linee di indagine, le schede che completano il volume discutono alcuni casi particolari e a volte curiosi di scelte linguistiche, costruzioni macrotestuali, agganci intertestuali (Casa, Bembo e il suo entourage , Molza, Da Porto, Vittoria Colonna, Rota).

Cristina Zampese insegna Letteratura italiana presso l'Università degli Studi di Milano. Si occupa principalmente di letteratura del Tre, Quattro e Cinquecento, anche latina (con l'edizione commentata dei Carmina di Berardino Rota, 2007 e il volume Te quoque Phoebus amat. La poesia latina di Berardino Rota , 2012). Si è occupata di intertestualità, in particolare della memoria dei classici ( "Or si fa rossa or pallida la luna". La cultura classica nell'"Orlando innamorato" , 1994; saggi su Dante, Petrarca, Sacchetti, Ariosto, i Promessi sposi ). Più recenti le indagini su aspetti semantici del Canzoniere di Petrarca, della Vita nova , del Decameron (volume Il morso della pecora , di prossima pubblicazione), e sul pensiero critico di Emilio Bigi ( Emilio Bigi e gli studi di stilistica storica. Atti della giornata di studi , 2010), con la riedizione degli ultimi saggi di argomento leopardiano ( Una vita più vitale , 2011) e del commento al Furioso (2012).



Premessa
Parte I
Et Tusco, et Latio carmine
All'ombra del ginepro. Il primo libro degli Amori di Bernardo Tasso
Una tecnica attrattiva
Il modello sotteso
Presenze intertestuali nelle Rime di Ariosto
Parte II. Schede
Un testimone privilegiato
Versi militanti
Guerra e poesia
Bibliografia
Indice dei nomi.

Serie: Letteratura italiana. Saggi e strumenti

Subjects: Literature

Level: Scholarly Research

You could also be interested in