LIBRI DI FRANCESCA LAGOMARSINO

Simone Castellani, Francesca Lagomarsino

Il dibattito sulla Protezione Sociale Globale e Transnazionale. Introduzione

MONDI MIGRANTI

Fascicolo: 3 / 2019

Il Welfare State, consolidato nel corso del XX secolo come modello di protezione sociale nelle società neo-liberali, è stato messo sempre più in discussione. L’attuale crisi economica ne ha accelerato il deterioramento e i rischi sociali sono diventati più forti per una parte crescente della popolazione. In particolare, molti migranti restano ai margini dei sistemi di protezione sociale tradizionale a causa del loro status lavorativo e di residenza/cittadinanza. In questo senso, alcuni ricercatori hanno sottolineato la necessità di pensare ad una configurazione della protezione sociale che vada oltre i confini nazionali, proponendo di analizzare come le perso-ne che partecipano in progetti migratori transnazionali stanno ristrutturando la propria protezione per affrontare i rischi sociali. Questo monografico ha lo scopo di introdurre il dibattito sulla Protezione Sociale Globale e Transnazionale nell’ambito degli studi migratori italiani. Parte da una revisione dello stato dell’arte della produzione scientifica per poi apportare esempi di studi empirici originali rea-lizzati su questa linea in Italia, Spagna, Austria e Regno Unito.

Rita Bertozzi, Francesca Lagomarsino

Percorsi inattesi di transizione all’università: risorse e sfide per gli studenti di origine immigrata

MONDI MIGRANTI

Fascicolo: 2 / 2019

L’accesso dei figli degli immigrati all’università è uno dei recenti risvolti dei proces-si di stabilizzazione delle migrazioni. Se a livello internazionale il tema è più conso-lidato ed esistono diversi studi comparativi, nel caso italiano invece non esistono dati longitudinali e le prime ricerche esplorative sono a carattere locale. Il presente lavoro trae spunto da un progetto di ricerca condotto in due Atenei italiani con l’obiettivo di indagare i percorsi di vita di un gruppo di studenti universitari di origi-ne immigrata. La nostra analisi si concentra su quegli studenti che, nonostante condizioni pregresse sfavorevoli, sono riusciti a superare gli ostacoli e a fare il pas-so verso l’istruzione terziaria, esperienze in qualche modo "controcorrente" rispetto a percorsi scolastici e di vita che potrebbero apparire pre-determinati. In questo lavoro abbiamo scelto, in linea con le ricerche internazionali, di capovolgere la prospettiva tradizionale non focalizzandoci sulle cause dell’insuccesso scolastico ma sugli elementi che spiegano le traiettorie di successo.

Francesca Lagomarsino, Andrea Ravecca

Il passo seguente.

I giovani di origine straniera all'università

La presenza di studenti d’origine immigrata nei sistemi d’istruzione post secondari è una questione trascurata e poco indagata sia in Italia che all’estero. Questa ricerca, realizzata analizzando le narrazioni di quaranta studenti iscritti all’Università di Genova, ha portato alla costruzione di tre profili di studenti a seconda del livello di riuscita, utili a leggere una realtà dai confini ancora ampiamente sfuocati.

cod. 1144.1.30

Silvio Scanagatta, Andrea Maccarini

Vite riflessive.

Discontinuità e traiettorie nella società morfogenetica

In un periodo sociale così turbolento, quest’indagine osserva come soggetti, di differenti gruppi sociali e di diversa estrazione geo-culturale, segnati da diverse forme di discontinuità – scelte o subìte – nelle loro esistenze personali reagiscano alla sfida della situazione e ricostruiscano tenacemente la trama di una vita dotata di senso, attraverso la propria riflessività e il proprio capitale sociale.

cod. 1534.2.34

Francesca Lagomarsino, Jacques Ramirez

I coyotes del Pacifico. Quito-Los Angeles A/R

MONDI MIGRANTI

Fascicolo: 2 / 2009

In questo contributo presentiamo la storia di Luis (l’intervista qui riportata è stata raccolta a Quito nel 2008, dopo il suo rientro in Ecuador), giovane migrante ecuadoriano in transito verso gli Stati Uniti. Luis ha attraversato per alcune settimane paesi diversi, utilizzando mezzi di trasporto diversi, spesso nascondendosi, insieme ai suoi compagni, per non farsi prendere dalle polizie di frontiera dei numerosi paesi di transito. L’esperienza di Luis insieme a quella di migliaia di ecuadoriani e altri latinoamericani ripercorre quella che in letteratura viene definita "migrazione di transito". Partendo dall’esperienza di questo giovane migrante vogliamo qui riflettere sul significato che negli ultimi anni hanno assunto i cosiddetti "paesi di transito", paesi cioè che per la loro posizione geografica vengono attraversati da potenziali migranti diretti verso i paesi sviluppati del nord Europa o del nord America. Ci troviamo all’interno di un tema molto complesso, non a caso ad oggi non esiste una definizione universalmente accettata dei termini "migranti in transito" e i "paesi di transito" e soprattutto non esiste nel diritto internazionale una categoria specifica che li identifichi. Tuttavia il dibattito sul tema è oggi molto intenso non solo a livello accademico ma soprattutto a livello politico poiché la questione sul ruolo svolto dai paesi di transito nel controllo e nella gestione dell’immigrazione irregolare (come si può osservare nel caso degli accordi tra Italia e Libia) appare sempre più centrale e determinante. Come si può facilmente intuire la preoccupazione politica attorno al ruolo dei paesi di transito è strettamente legata alle ansie sicuritarie e di controllo dei paesi ricchi loro confinanti; si parla di paesi di transito per lo più da un punto di vista di politiche migratorie restrittive che cercano di bloccare flussi in entrata percepiti come pericolosi e sostanzialmente non desiderati. È infine importante sottolineare che l’inasprimento dei controlli alle frontiere e le enormi difficoltà di accesso legale hanno agevolato lo sviluppo di un’industria della clandestinità, in cui coyoteros, chulqueros, intermediari di vario tipo sono diventati soggetti indispensabili. In questo senso il caso del cammino verso gli Stati Uniti è paradigmatico: più i controlli si sono inaspriti e più si è sviluppato un sistema capillare e organizzato di gestione dell’immigrazione illegale. E così proprio quei paesi che retoricamente si dichiarano in lotta contro i trafficanti di esseri umani sono i primi a incrementare lo sviluppo di queste organizzazioni, attraverso politiche evidentemente fallimentari che non riescono a bloccare gli arrivi dei migranti ma rendono altamente rischioso il viaggio e violano i loro diritti innanzitutto come esseri umani.

Maurizio Ambrosini, Fabio Berti

Persone e migrazioni

Integrazione locale e sentieri di co-sviluppo

Attraverso una discussione critica e una presentazione di contributi di ricerca sui temi inerenti le migrazioni internazionali, il volume offre un’ampia cornice teorica, collegando l’immigrazione con le dinamiche dei paesi d’origine. Diventa così possibile leggere i processi migratori in relazione a quelli dello sviluppo e della cooperazione internazionale e viceversa.

cod. 907.30