
L'ascolto psicoanalitico del non detto attraverso le forme dell'arte
cod. 1217.3.1
Collana ideata da Valeria Egidi e Enzo Morpurgo
Direzione: Valeria Egidi
La collana Psicoanalisi e psicoterapia analitica propone testi di psicoanalisi e di psicoterapia analitica nell'ottica dei cambiamenti culturali che aprono il terzo millennio.
I cambiamenti nella società, nei ruoli e nei vissuti dei rapporti interpersonali, le nuove tecnologie al servizio della comunicazione, i progressi delle scienze della mente e il rinnovamento degli strumenti terapeutici accrescono una domanda informata di strumenti di interpretazione e di intervento. Tanto sulla sofferenza mentale e sugli stati di disagio psicologico quanto sulla condizione umana.
Di fronte a questa domanda la psicoanalisi rappresenta uno strumento di orientamento, di interpretazione, di intervento, in forza della sua ricchezza teorico-clinica arricchita dal confronto con altre discipline, sia in campo umanistico sia scientifico. I testi della collana rappresentano il rigore e la ricchezza di un dibattito psicoanalitico cresciuto intorno ai contributi americani, argentini, inglesi e francesi e ai recenti modelli italiani: tra gli altri la revisione della teoria del campo analitico, del narcisismo, della psicoanalisi bipersonale.
La collana si articola in tre sezioni:
Clinica: testi di carattere teorico-clinico; di tecnica e teoria della tecnica, e dedicati alla discussione di casi clinici.
Strumenti: manuali di psicoterapia; di tecnica psicoanalitica e psicoterapica, individuale e di gruppo; volumi dedicati alle tecniche di cura di patologie specifiche.
Ricerche su psicoanalisi e condizione umana: testi di ricerca psicoanalitica sui temi della condizione umana, e sulle capacità umane di conoscenza e rappresentazione del mondo. La sezione è aperta al contributo di altre discipline: dell'indagine letteraria, filosofica, estetica, della ricerca scientifica, delle scienze cognitive.
La ricerca ha estratto dal catalogo 48 titoli
L'ascolto psicoanalitico del non detto attraverso le forme dell'arte
cod. 1217.3.1
All’inizio degli anni Settanta Silvia Amati Sas ha cominciato ad occuparsi in modo pionieristico della cura psicoanalitica di persone provenienti dai Paesi latino-americani vittime di violenza sociale, soprattutto di donne segnate dall’esperienza della tortura morale e materiale. Il libro raccoglie una serie di scritti che toccano i temi più cari all’autrice: il rapporto tra la violenza sociale e l’impegno etico della psicoanalisi, la funzione della preoccupazione per l’altro da proteggere, l’emergere della vergogna all’interno della relazione terapeutica.
cod. 1217.3.16
Sulla costruzione del significato in analisi
Che cosa costituisce il centro dell’essere umano? C’è qualcosa, ciò che i filosofi hanno chiamato l’essere necessario, che lo sorregge, gli dà un fondamento? Il libro ridisegna una psicoanalisi non ignara di queste riflessioni, proponendo al lettore un percorso ai bordi del vuoto, in compagnia di autori quali Jung, Bion, Spence, Mitchell, Fonagy, e in sottofondo Lacan. E non dimentica il filo nascosto della riflessione buddhista sul vuoto.
cod. 1217.3.15
Tra psicoanalisi e arte: Freud, Bion, Grotstein, Munch, Bacon, Viola
Che fine fa il dolore? Quello delle frustrazioni quotidiane, dei traumi dell’esistenza, di perdita, abbandono, violenza, vecchiaia. Il soggetto è realmente in grado di sopportare la pena che la vita non risparmia, di soffrire il dolore impensabile della morte, di trasformarlo, o è necessario trasferirlo a qualcuno che si occupi di noi? Sono queste le domande che l’autore si pone e che pone al pensiero di Freud, Bion e Grotstein, e all’arte di Munch, di Bacon e di Viola.
cod. 1217.3.10
Parola e azione in psicoanalisi
Sono ancora valide le parole di Freud secondo cui “nel trattamento analitico non si procede a nient’altro che a uno scambio di parole tra l’analizzato e il medico”? In questi ultimi decenni, affermare che paziente e analista interagiscono ha contribuito all’interesse per un fenomeno clinico denominato “enactment”. Questo termine descrive quei momenti in cui l’analista si accorge di venire inconsciamente indotto ad “agire” da sollecitazioni transferali o identificatorie del paziente.
cod. 1217.1.27
Cosa prova un bambino quando va in ospedale? E quando scopre di avere una patologia cronica? È bene che sappia tutto quel che lo riguarda dal punto di vista medico-sanitario? Il libro esplora questi aspetti e approfondisce il vissuto dei genitori quando la malattia entra prepotentemente nella vita di una famiglia. Inoltre descrive come chi opera in ospedale, in qualsiasi ruolo sanitario, viva il confronto con la malattia e il rapporto con il malato. Soprattutto un malato così speciale come un bambino.
cod. 1217.1.26
La sfida della telepatia
Vienna, una seduta analitica del 1919: il paziente sembra leggere il pensiero di Freud e indovinare l’arrivo del rivale inglese cui dovrà cedere il posto. E' un fenomeno telepatico? C’è molto da svelare nel caso “Forsyth”: le sue straordinarie circostanze storiche, il differimento della sua pubblicazione, la scomparsa del primo manoscritto, l’identità dell’anonimo “sig. P”. Infine la presenza di un’altra eccezionale paziente, Anna, la figlia di Freud.
cod. 1217.3.14
L'infermiere in psichiatria
cod. 1217.2.1
Forme dell'odio collettivo e psicoanalisi
Partendo dalla metafora medioevale dell’Albero del male, l’autore si confronta con la questione dell’odio e delle emozioni correlate, quali il risentimento, l’aggressività, la vendicatività. I casi clinici e gli esempi letterari mostrano il duplice volto dell’odio negli individui: un aspetto distruttivo ma anche uno costruttivo, che favorisce la differenziazione
cod. 1217.3.13
Che relazione hanno le concezioni psicoanalitiche con la fede? E come si confronta lo psicoanalista con la religiosità, estranea spesso al suo orizzonte? Una riflessione intorno alle problematiche della fede partendo dalla clinica e dall’ascolto nella stanza di analisi di quello che il paziente ci dice intorno al suo Dio.
cod. 1217.3.12