Il ‘dispositivo’ dell’architettura sperimentale cinese. Identità e soft power nell’era del sogno cinese

Journal title TERRITORIO
Author/s Ettore Santi
Publishing Year 2016 Issue 2016/76
Language Italian Pages 10 P. 131-140 File size 418 KB
DOI 10.3280/TR2016-076018
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I numerosi approfondimenti mediatici riservati all’Architettura Sperimentale Cinese negli ultimi due decenni hanno analizzato prettamente le questioni stilistiche di questa ricerca progettuale. I meccanismi politici e culturali per i quali l’architettura sperimentale ha preso vigorosamente piede nella Cina contemporanea rimangono tuttavia inesplorati. Eppure, l’ambiente costruito - in Cina come altrove - si origina in una molteplicità di processi nei quali il progettista appare non sempre coinvolto. Ne consegue una questione: chi è l’architetto sperimentale in Cina? Quali sono i costrutti culturali e ideologici che ne governano l’operare? La ricerca propone l’analisi dell’architettura sperimentale cinese attraverso il concetto fucaultiano del dispositif, inteso come il complesso di attori che prende parte ai processi decisionali, e il sistema di relazioni che si stabilisce fra essi

Keywords: Architettura sperimentale cinese; dispositif; architettura e potere

  • School of Architecture(s) - New Frontiers of Architectural Education Marco Trisciuoglio, Bao Li, pp.375 (ISBN:978-3-031-71958-5)

Ettore Santi, Il ‘dispositivo’ dell’architettura sperimentale cinese. Identità e soft power nell’era del sogno cinese in "TERRITORIO" 76/2016, pp 131-140, DOI: 10.3280/TR2016-076018