Come avvicinarsi al mondo altro da parte dell'operatore sociale, nel momento nel quale egli cerca di portare il proprio contributo di conoscenza e di aiuto a chi si trova in difficoltà?

E' questo certamente un interrogativo inquietante e di sempre più difficile risposta, specie nel momento nel quale l'universo sociale sembra aver imboccato percorsi di complessità senza ritorno. Ai Vecchi problemi ed alle vecchie categorie di intervento nuove fasce di soggettività si propongono all'attenzione ed al lavoro dell'assistenza sociale.

Un'assistente sociale che trova forse sempre più difficile raccordarsi con lo sfilacciato mondo di problematiche che gli stanno di fronte; ed il suo tentativo di comprendere, penetrare, nazionalizzare sembra doversi disperdere in un infinito di esperienze personali tra di loro totalmente estranee. Gli interrogativi che in questo volume vengono proposti partono da queste considerazioni, nel tentativo di approdare ad una ipotesi possibile di compromesso tra sistemi di valori per così dire di tipo universale e sistemi di valori frutto delle esperienze di operatori da un lato e di cittadini-fruitori dall'altro. Una difficile opera di ricomposizione senza la quale esperienze e percorsi di vita personali sono condannate a disperdersi ed a frantumarsi all'infinito.

La speranza è quella che all'interno di un mondo imbevuto di questi tratti caratteristici il servizio sociale sappia, attraverso corretti meccanismi relazionali, sviluppare momenti comuni di crescita e di approccio al quotidiano. Così che al di là di un apparente disordine di valori sia possibile disegnare percorsi di senso imbevuti di una comune eticità.