Una visione geopolitica della salute dipende in primo luogo dall'equilibrio ecologico complessivo della Terra e deve quindi affrontare argomenti come lo sviluppo economico, il benessere sociale, la gestione dei flussi migratori In tale contesto, gli eventi socio-sanitari assumono valenza e rilievo politico-strategico.

La fine del bipolarismo, con i grandi mutamenti prodotti, ha imposto agli organismi internazionali (Nato, Onu) una profonda revisione ed un adeguamento ancora non completamente definito anche in questo campo d'intervento, con un ridimensionamento del ruolo societario. La proliferazione dei conflitti, il fondamentalismo religioso, le rivalità etniche, hanno evidenziato sempre più i limiti operativi delle istituzioni internazionali, restituendo margini di iniziativa ai singoli Stati. In questo scenario anche l'Italia può e deve essere presente nelle istituzioni internazionali con forze adeguate alle sue possibilità: la pronta disponibilità di una adeguata Task Force integrabile in dispositivi multinazionali è l'unico modo, insieme ad una intelligente politica estera, di affermare la propria presenza in seno alla società internazionale, per poter partecipare attivamente all'opera di pacificazione e ricostruzione dei paesi in difficoltà.

È in quest'ottica, appunto, che viene trattato il tema delle emergenze cui la comunità internazionale è chiamata a rispondere, siano esse causate da eventi naturali o da situazioni determinate dall'uomo. Particolare ampiezza viene dedicata all'esame, in campo internazionale, del Dipartimento affari umanitari dell'Onu e dell'Attività di difesa militare e civile e in campo nazionale, della Forza di Pronto intervento per le pubbliche calamità.

Bartolomeo Arrabito, Generale del Corpo Sanitario Aeronautico, è Direttore della Scuola Militare di Sanità Aeronautica.