Il corpo del nulla è il nostro corpo vivente quando, smarrita la credenza in un fondamento esistenziale e cognitivo, manifesta, in forme diversificate, i segni del malessere nel quale si sente "gettato".

Nell'orizzonte di un progressivo indebolimento del pensiero metafisico e della fine degli assoluti, che ha travagliato la filosofia e il pensiero del secolo scorso, in questa ricerca si analizza un generale vissuto del nulla, tenendo nello sfondo una condizione culturale, quella occidentale, che ha perduto l'assolutezza delle proprie verità e dei propri fondamenti.

L'analisi di questo motivo, dopo una ricognizione sui luoghi critici del Novecento (perdita dell'oggettività, frammentazione del soggetto, eclisse dell'evidenza, implosione dei linguaggi artistici tradizionali) e dopo un confronto contrastivo con l'aurorale metafisica parmenidea, prende le vie di una descrizione fenomenologica della crisi della noesis , della debolezza del noema e della hyle del corpo proprio.

Il testo è corredato da una Presentazione di Mariano L. Bianca ed un saggio introduttivo, Profili di mondi culturali sommersi, di Domenico Antonino Conci.

Simone Zacchini insegna e lavora presso il Dipartimento di Studi Storico-Sociali e Filosofici dell'Università di Siena (sede di Arezzo). Si occupa del tema della crisi del pensiero contemporaneo e del nichilismo, in un raggio di ricerca che coinvolge la fenomenologia, l'ermeneutica, l'epistemologia contemporanea e la filosofia della musica. Ha pubblicato: La leggerezza dell'inessenziale (Arezzo, 1998); Al di là della musica. Friedrich Nietzsche nelle sue composizioni musicali (Milano, 2000); Stravinsky. Caos, nulla, disincanto (Padova, 2002); L'altra voce del logos. Filosofia, musica e silenzio in V. Jankélévitch (Torino, 2003), e numerosi articoli su Nietzsche, Bloch, Adorno, Jankélévitch. È redattore delle riviste Arkete. Rivista di studi filosofici e Anthropology and Philosophy . International Multidisciplinary Journal