Alla scadenza dell'unificazione del Mercato europeo il settore delle costruzioni italiano sembra scontare una situazione di debolezza strutturale e di scarsa strumentazione istituzionale. A ciò contribuiscono le dimensioni aziendali ridotte, le incertezze nella definizione delle responsabilità degli operatori, i ritardi nell'utilizzazione diffusa della normativa tecnica e, non ultime, le carenze nella ricerca e nello sviluppo dei laboratori.

Le relazioni contenute nei volume affrontano questi temi ponendo la situazione italiana a confronto con quelle di altri paesi europei nel tentativo di scoprire particolarità ed analogie. Nello specifico, vengono discusse le forme istituzionali di governo della manodopera in Germania; i problemi indotti nel Regno Unito dalla frammentazione produttiva e dall'impiego esteso di lavoratori autonomi; i metodi di nazionalizzazione delle imprese francesi; lo stato di fatto della ricerca in Italia. Un confronto macroeconomico tra i settori delle costruzioni nei quattro paesi pone in evidenza, infine, le differenti produttività. Da questa analisi comparata emergono situazioni nazionali assai diversificate, che ben difficilmente potranno allinearsi in tempi brevi in un unico mercato europeo. La libera circolazione di imprese, professionisti e servizi risulterà certamente più complessa del previsto in quanto pone a confronto non solo settori industriali, ma anche assetti istituzionali e giuridici diversi.

Stefano Gravata, laureato in architettura nel 1972, è ricercatore presso il Dipartimento di programmazione, progettazione e produzione edilizia della Facoltà di architettura del Politecnico di Milano. Ha condotto diverse ricerche sul settore e sui processi edilizi in Italia e in vari paesi europei; è autore di rapporti di ricerca e di numerosi articoli pubblicati in riviste di settore.