I riflessi territoriali dell'innovazione tecnologica e i problemi che questa pone all'organizzazione del territorio sono molteplici. In questo libro se ne esaminano alcuni tra i più cruciali.

In primo luogo viene affrontato il tema delle relazioni fra innovazione tecnologica e strutture industriali ed industriali-terziarie: l'attenzione è centrata sui nuovi rapporti fra impresa e città in Italia, caratterizzati dal ruolo strategico assunto dalle aziende innovativi nella trasformazione del contesto spaziale urbano. Si indaga poi su un settore che sembrava al riparo da effetti troppo traumatici del progresso tecnologico: l'istruzione, e in particolare quella superiore, che sì trova oggi a doversi confrontare con nuove forme spaziali quali ad esempio quella, del tutto inedita, dell'«università a distanza». Un terzo tema è quello dei mutamenti indotti dalle nuove tecnologie nelle strutture e negli spazi del tempo libero. Infine, viene esaminato il riassetto degli spazi marittimi connesso con il progresso tecnologico, esame allargato a coprire tutta la vasta gamma degli aspetti di quel «governo del mare», che l'uso dei satelliti Seasat ha cominciato a rivoluzionare da appena un decennio.

Da Hágerstrand in poi, i modelli geografici della diffusione delle innovazioni sono già stati ampiamente studiati. Quello che mancava, e che almeno in parte i contributi qui raccolti ci danno, è lo studio dei riflessi geografici dell'innovazione, che propongono nuove stimolanti sfide a tutti coloro che legittimamente ambiscono ad organizzare il territorio, a «governarlo,, in funzione di una migliore qualità della vita dei suoi abitanti.