Paesaggio e reti.

Pompeo Fabbri

Paesaggio e reti.

Ecologia della funzione e della percezione

Il volume tenta di superare l’antinomia tra le due idee di paesaggio oggi più diffuse, quella geo-ecologica e quella estetico percettiva, considerando il paesaggio come una forma di organizzazione in cui esista un’implicita relazione tra i suoi vari elementi (nel primo caso di tipo ecologico, nel secondo di tipo percettivo), permettendo così, in ambedue i casi, di descrivere e valutare l’organizzazione paesaggistica attraverso le regole della topologia delle reti.

Edizione a stampa

36,50

Pagine: 272

ISBN: 9788856815306

Edizione: 1a edizione 2010

Codice editore: 1151.1.9

Disponibilità: Discreta

Le ipotesi teoriche avanzate in questo libro sottendono uno sviluppo applicativo che, nell'ambito del paesaggio, risulta particolarmente difficile, perché ambiguo è lo stesso significato del termine, e progettare l'ambiguità è esercizio non del tutto semplice.
Tale ambiguità, non ancora risolta, del termine paesaggio ha richiesto di introdurre il tema argomentando su alcune delle figure retoriche che esso può assumere e di concluderlo analizzandone le implicazioni analitico-progettuali, spesso condizionate da un approccio unilaterale, quasi manicheo, soltanto estetico o soltanto funzionale ecologico.
Questa antinomia tra le due idee di paesaggio oggi più diffuse provoca profonde lacerazioni all'interno del campo teoretico e, quindi, anche disciplinare. A tal riguardo, nel presente saggio, si sostiene che la distanza tra queste due antitetiche concezioni si annulla se si considera il paesaggio, in qualsiasi situazione, come una forma di organizzazione in cui esista un'implicita relazione tra i suoi vari elementi nel primo caso di tipo ecologico, nel secondo di tipo percettivo. Ciò permette, così, in entrambi i casi, di descrivere e valutare questa struttura attraverso le regole della topologia delle reti.
Superare tale dualismo costituisce, quindi, la finalità ultima dell'apparato concettuale attraverso la dimostrazione che tanto il funzionamento del paesaggio, in quanto soggetto, tanto la sua percezione, in quanto oggetto, hanno un comune fondamento ecologico. Se tale ipotesi è il punto di arrivo del saggio, l'analisi delle due forme di organizzazione, necessaria per dare sostanza logica ad essa, ne costituisce il contenuto.

Pompeo Fabbri, professore ordinario di Architettura del paesaggio presso la Facoltà di Architettura II del Politecnico di Torino, insegna a Torino, Mondovì e Genova. Svolge attività di ricerca all'interno del Dipartimento Interateneo Territorio, specialmente orientata allo studio del rapporto tra ecologia del paesaggio e pianificazione urbanistica. Tra le sue pubblicazioni più significative si citano: Il Paesaggio Fluviale, Guerini 1991; Natura e Cultura del Paesaggio agrario, UTET 1997; Paesaggio, Pianificazione, Sostenibilità, Alinea 2003; Principi ecologici per la Progettazione del Paesaggio, FrancoAngeli 2007.



Prefazione
Parte introduttiva. Il paesaggio come metaconcetto
Metonimie del paesaggio
(Paesaggio come struttura di segni; Paesaggio come livello di organizzazione della vita; Paesaggio come sistema ambientale; Paesaggio come categoria qualificabile; Paesaggio come concetto operativo)
Un concetto a più dimensioni
(La conservazione di un paesaggio storico; Il linguaggio di un'architettura senza architetti; Il paesaggio urbano di una città barocca; Gerarchia funzionale di un elemento del paesaggio agrario)
Il paesaggio come rete
(Cambiare punto di vista; Topologia delle reti e transizione di fase)
Parte I. Le rete funzionale ecologica
L'ecologia del paesaggio, una disciplina di frontiera
(Nascita e finalità della disciplina; Ruolo della componente biologico-vegetale)
Concetti fondativi
(Valore delle caratteristiche spaziali; Conservazione, cambiamento, stabilità; Struttura e funzione; Stabilità/diversità; Frammentazione/stabilità; Metapopolazioni/frammentazione; Dalla termodinamica al paesaggio; Naturale-culturale: una questione di energia; La nozione di scala gerarchica; Teoria delle perturbazioni e criticità autorganizzata)
L'apparato concettuale: struttura e funzione
(La struttura del paesaggio; La funzione)
La modellizzazione del rapporto tra struttura e funzione
(Il grafo ecologico; La costruzione del modello; Il processo di valutazione; Le indicazioni derivanti dal grafo)
Parte II. La rete percettiva
Percezione ed estetica
(Un campo problematico ed un'ipotesi di lavoro; Empirismo logico e conoscenza significativa; Bellezza estetica o bontà percettiva?; Percezione significativa/Attenzione/Figurabilità; Le false bellezze del paesaggio; Interpretazione ecologica della percezione; Valore globale della percezione: valore elementare e valore aggiunto; L'approccio gestaltico: alcune leggi fondamentali)
Quantificare la bellezza
(Il modello interpretativo; Tipologia e caratteristiche delle Unità; Valutazione della struttura scenica)
Conclusioni
Scienza e mito, ecosistema e gestalt nel progetto di paesaggio
Bibliografia.

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