Quale comunità dopo la modernizzazione

Sembra quasi anacronistico toccare oggi un problema come quello della comunità: tenuto conto che l'epoca recente della industrializzazione e dell'inurbamento è stata anche quella del massimo rigetto di quei concetti e di quelle variabili che non fossero il segno di una universalità senza barriere e di una socialità universale.

C'era l'ipotesi che la comunità significasse degradazione, povertà, e soprusi; e questo forse anche per un naturale rigetto, oltre che delle realtà passate, anche di quelle che erano le emergenti sottocomunità che venivano costellando. in un clima di crescente disordine sociale, le grandi aree metropolitane.

Ma oggi. che dal periodo dello sviluppo incondizionato stiamo culturalmente e materialmente uscendo, il problema non può non riproporsi. E così si ritorna a parlare di aggregazioni di base e di mondi vitali; aree dove un nuovo senso di appartenenza sembra sbocciare e dove le singole soggettività finiscono per riscoprire gli elementi essenziali per la costruzione di una nuova qualità della vita. li presente volume tocca alcuni aspetti centrali di questa realtà, letti nel quadro di una nuova situazione storica, che ha visto Il culmine e la crisi del processo di modernizzazione corna esperienza ricca e complessa, ma oggi sostanzialmente in crisi.

Il problema semmai è di sapere quali saranno I contenuti e le forze interne che potranno far riaffiorare. su di un concetto antico, dimensioni moderne ed efficienti di vita; cariche di contenuti e di valori. E questa è appunto l'area nella quale si muove l'ipotesi di lavoro sviluppato nel presente volume.