Rappresentazione, legittimazione, minoranze

L'esperienza dell'impero tedesco dal 1871 al 1918 e quella della Repubblica di Weimar fanno da sfondo, in questo volume, all'esame dei problemi attuali della rappresentanza politica nel sistema di governo parlamentare. Due significativi momenti storici che rivelano, se letti e discussi in un contesto comparativo costituito dalla Germania occidentale da un lato e dall'Italia dall'altro, illuminanti aperture sulle questioni politiche dei nostri giorni: la mobilitazione politica delle forze sociali, la nuova fisionomia e il nuovo ruolo dei partiti, i successi e le crisi del Welfare State, la tensione tra esigenze di rappresentatività e di efficienza nel funzionamento delle istituzioni democratiche. Nel suo saggio d'apertura lo storico Gehrard A. Ritter traccia il quadro generale di queste tematiche ad alta tensione politica. La sua analisi s'incontra sul doppio ruolo delle rappresentanze, sia nella loro funzione di "mediazione", tra governanti e governati, sia in quella di "cerniera" tra società civile e Stato nel sistema istituzionale del governo parlamentare.

Di non minore interesse appaiono i contributi di Uwe Thaysen sull'esperienza del federalismo nella Germania occidentale, come problema specifico della storia di quel paese; di Peter Christian Witt, che analizza le caratteristiche e le conseguenze del sistema elettorale della Repubblica di Weimar smentendo molti luoghi comuni sulla crisi del suo sistema parlamentare; di Bernd Guggenberger e Claus Offe sul principio maggioritario considerato come condizione necessaria ma non sufficiente per garantire una effettiva democrazia. Completano il quadro, ricchi di spunti penetranti, i contributi dei discussants italiani: da Bonacchi a Cervelli, da Cheli a Cazzola, da Ferrajoli a Bolaffi, e ad Arru.