Sociologia della giustizia e neorealismo giuridico

Il volume è centrato sulla crescente lunghezza dei processi come fenomeno interessante, anche se con intensità diversa, tutti i sistemi giudiziari. Per l'Italia viene ricordato il primato in merito del nostro Paese, evidenziandone la singolare gravità dovuta al fatto che la spesa per la giustizia ed il numero dei giudici sono di entità comparativamente ragionevole, mentre, al contrario, il numero delle sopravvenienze processuali è inferiore in genere a quello degli altri Paesi. Insomma, volendo parlare di adeguata copertura organizzativo-amministrativa del sistema giustizia occorrerebbe ricorrere ad una copertura maggiorata rispetto agli standard internazionali. E ciò a causa di un evidente deficit di efficienza del settore, analogo a quello di tutti gli apparati pubblici.

Il quadro fenomenologico dà occasione per opporre al realismo giuridico , interessato esclusivamente al ruolo dell'interpretazione giudiziaria, un neorealismo giuridico , volto ai condizionamenti della politica della giustizia e della relativa legislazione di spesa che incidono sulle possibilità reali di un giudice di rendere giustizia. Tale approccio, propone, sul piano teorico, l'esigenza di riconoscere il ruolo della norma terziaria , e cioè ulteriore rispetto alla primaria (precetto) ed alla secondaria (sanzione), già proposte dalla teoria generale del diritto, come norma (bilancio e legislazione organizzatoria e di spesa) che dispone gli strumenti finanziari ed organizzativi per dare garanzia di effettività ai modelli giuridici prescelti.

Il lavoro giunge così a prospettare l'esigenza di ancorare il sistema giustizia ad uno standard legislativo di supporto, continuamente aggiornato in base ad un adeguato monitoraggio del suo funzionamento, attento in particolare all'entità del sommerso illegale e alla cultura dell'illegalità che la lentezza dei processi può generare.

Romano Bettini insegna Sociologia del diritto alla Facoltà di Sociologia dell'Università di Roma "La Sapienza", ed ha insegnato Scienza dell'amministrazione alla Facoltà di Giurisprudenza della stessa Università, alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Messina ed alla Scuola superiore della pubblica amministrazione. È membro straniero dell'Accademia russa delle scienze naturali, da cui è stato decorato per il suo contributo alla scienza e all'economia. Tra le sue principali e più recenti pubblicazioni: Il circolo vizioso legislativo (Angeli, Milano, 1983); Legislazione e politiche in Italia. Razionalità, efficacia e modernizzazione imperfetta (Angeli, Milano, 1990); L'Urss nell'epoca di Gorbacev. Modernizzazione politica e apparato di stato negli anni 90 (con prefazione di V. Strada, ed. Europa, Roma, 1991); Processi legislativi e teoria generale della funzione del diritto , in collaborazione con S. Bobotov (ed. Bentham, Roma, 1994); Istituzioni e società in Russia tra mutamento e conservazione (atti del I convegno italo-russo sulla transizione post-sovietica) (Angeli, Milano, 1994); La transizione russa nell'età di El'cin (atti del II convegno italo-russo sulla transizione post-sovietica) (Angeli, Milano, 1998); Sociologia del diritto positivo (Angeli, Milano, 1998); Sociologia del diritto amministrativo (Angeli, Milano, 2000); Russia: sociologia del sommerso (Angeli, Milano, 2001).