Strategie dell'occhio.

Francesco Faeta

Strategie dell'occhio.

Saggi di etnografia visiva

Edizione a stampa

24,00

Pagine: 224

ISBN: 9788846443878

Edizione: 2a ristampa 2011, 3a edizione, aggiornata e ampliata 2003

Codice editore: 62.41

Disponibilità: Esaurito

"È vero", ricorda nella sua introduzione l'autore, con le parole di Maurice Merleau-Ponty, "che il mondo è ciò che noi vediamo, ed è altresì vero che dobbiamo imparare a vederlo". L'etnografia visiva appare come strumento fondamentale per effettuare il complesso lavoro di alfabetizzazione dello sguardo cui il grande fenomenologo allude. Gli otto saggi che compongono questo volume, qui presentato in seconda edizione, riveduta e ampliata, scaturiti dalla concreta esperienza di terreno, si soffermano sulla fotografia, sul cinema, sul videotape e sui sistemi video-informatici, in rapporto con la ricerca etnografica e la riflessione antropologica, offrendo un contributo in tale direzione critica. Un contributo tanto più stimolante, in quanto esercitato dal punto di vista di discipline che hanno eretto, a torto o a ragione, lo sguardo quale loro principale vettore informativo. Ma è possibile sottoporre a una serrata verifica il paradigma visualista che permea l'etnografia e l'antropologia? È possibile esercitare una radicale critica del "dato" visivo? È possibile individuare le poetiche e le politiche, le strategie dell'occhio occidentale, nel suo rapporto con l'Altro? È possibile comprendere la specificità di ciascuno dei mezzi audiovisivi nel processo di selezione dei dati e di loro riproposizione? È possibile individuare figure chiave nei processi di costruzione delle immagini etnografiche, così come si sono determinati in certe epoche storiche? Questi alcuni degli interrogativi cui i saggi tentano di offrire risposta, ponendo in relazione i problemi di epistemologia e metodologia legati alla visione e alla rappresentazione con la più larga prassi di riflessione sugli statuti teorici dell'antropologia contemporanea, oggi in atto. Letti nel loro insieme, gli scritti compongono un esteso affresco sulle molteplici modalità dello sguardo, sugli inganni visivi e sulle dinamiche culturali poste in atto al fine di governare le immagini ed erigerle a strumento di conoscenza scientifica.

Francesco Faeta è nato a Roma nel 1946. Professore straordinario di Antropologia culturale presso l'Università degli Studi di Messina, ha svolto un'intensa pratica di ricerca con gli strumenti audiovisivi e, in particolare, con la macchina fotografica ed è considerato uno dei più lucidi teorici italiani di antropologia visuale. Sue immagini sono state esposte in molte prestigiose sedi e sono apparse su riviste scientifiche e giornali italiani e stranieri. Ha organizzato, per conto di enti culturali di rilievo, numerose mostre di fotografia etnografica. Tra le sue opere principali, nella direzione dei saggi qui pubblicati, Melissa. Folklore, lotta di classe e modificazioni culturali in una comunità contadina meridionale , Firenze, 1979; Imago mortis. Simboli e rituali della morte nella cultura popolare dell'Italia meridionale (in collaborazione con Marina Malabotti), Roma, 1980; Le figure inquiete. Tre saggi sull'immaginario folklorico , Milano 1989; Nelle Indie di quaggiù. Fotografie 1970-1995 , Milano, 1996; I viaggi nel Sud di Ernesto de Martino (in collaborazione con Clara Gallini), Torino, 1999; Il santo e l'aquilone. Per un'antropologia dell'immaginario popolare nel secolo XX , Palermo, 2000.


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