Sulle spalle di giganti

Danilo Palazzo

Sulle spalle di giganti

Le matrici della pianificazione ambientale negli Stati Uniti

Edizione a stampa

36,00

Pagine: 352

ISBN: 9788846401939

Edizione: 1a edizione 1997

Codice editore: 301.4

Disponibilità: Discreta

A partire dagli anni '60, negli Stati Uniti, il ruolo delle tecniche di individuazione delle interrelazioni dinamiche tra ecosistemi naturali e culturali e il riconoscimento della necessità di assumere approcci interdisciplinari e interattivi diventano dimensioni di riferimento per la pratica del piano. Questa forma di rapporto operativo tra uomo e ambiente, chiamata pianificazione ecologica, otterrà particolare rilievo quando Ian McHarg pubblicherà, nel 1969, Design with Nature (Progettare con la Natura). Da allora, la pianificazione ecologica si è sviluppata sia su strade diverse da quelle inizialmente tracciate che fuori dai confini geografici e culturali statunitensi, come dimostra anche il crescente impegno applicativo e teorico in Italia.

Sulle spalle di giganti parte da qui e da una domanda: McHarg fu l'inventore della pianificazione ecologica o è stato il sapiente alchimista che ha portato a sintesi ingredienti già presenti nella tradizione urbanistica statunitense? Il volume propone un'interpretazione del rapporto tra uomo e natura presente in autori che hanno contribuito a dare forma e contenuti all'elaborazione degli anni '60 e alla successiva affermazione della pianificazione ambientale. Il libro è un'appassionata investigazione che riconosce, all'esercizio responsabile della conciliazione dell'intenzionalità del piano con i valori ecologici, culturali ed estetici, tre principali matrici: la tradizione della landscape architecture, le proposte di «gestione saggia» del vasto public domain e l'impegno riformista della Regional Planning Association of America.

Thomas Jefferson, Frederick Law Olmsted, George Perkins Marsh e Lewis Mumford sono alcuni dei testimoni del radicamento dei principi della pianificazione ambientale nella cultura, non solo urbanistica, statunitense. Sono i giganti dalle cui spalle, gravi di successi e di errori, è possibile orizzontare lo sviluppo di una attività teorica e professionale che oggi si riconosce irrinunciabile.

Danilo Palazzo (1962) è dottore di ricerca in Pianificazione territoriale. Svolge attività di ricerca prevalentemente presso il Dipartimento di Scienze del Territorio del Politecnico di Milano dove, per il corso di laurea in architettura, ha una supplenza di Analisi delle strutture urbanistiche e territoriali. Ha trascorso soggiorni di ricerca presso il California State Polytechnic University of Pomona e l'Arizona State University e di insegnamento presso l'University of Cincinnati. Ha pubblicato saggi e recensioni su riviste italiane e straniere, collabora con Urbanistica e oltre ad alcuni saggi pubblicati in raccolte ha curato, con Maria Cristina Treu, l'edizione italiana di The Living Landscape, di Frederick Steiner (Costruire il paesaggio, McGraw-Hill Italia, Milano, 1994).

Presentazione, di M. Cristina Treu
Introduzione
1. Anni '60 e '70. La rivoluzione invisibile della pianificazione ecologica
1.1. Ecological Planning. Rivoluzione tecnico-scientifica a matrice etica ed estetica
1.2. George Angus Hills. Le basi ecologiche della pianificazione
1.3. Philip H. Lewis Jr. I corridoi ambientali
1.4. Ian L. McHarg. Progettare con la natura
Parte prima Dal giardino alla nazione
1. Dal landscape gardening inglese alla landscape architecture statunitense
2. Thomas Jefferson. Architetto dell'lndipendenza, architetto del paesaggio
2.1. La natura come modello di riferimento
2.2. Il modello del giardino inglese. L'equivalente americano
3. Andrew Jackson Downing. L'American-way al progetto del paesaggio inglese
3.1. Teoria e pratica del landscape gardening
4. Frederick Law Olmsted. Artista innovatore e iniziatore della professione
4.1. Un modello per l'environmental decade
4.2. La formazione
4.3. La dimensione urbanistica del progetto del landscape
4.4. Dai parchi, alla conservazione della natura, alle città
5. Charles W. Eliot. Dal disegno intuitivo del paesaggio alla pianificazione intelligente
5.1. L'approccio pre-ecologico al sistema naturale
5.2. La gestione scientifica delle risorse
6. Warren H. Manning. Progettare il giardino, pianificare la nazione
6.1. L'analisi sistematica nel piano urbanistico
6.2. L'analisi sistematica nel piano nazionale
7. I programmi educativi e le associazioni professionali
7.1. Lo sviluppo dei corsi universitari
7.2. L'ingresso nelle università della landscape architecture
7.3. I primi corsi di city planning
7.4. Le origini dell'American Society of Landscape Architecture
7.5. Le organizzazioni professionali dei pianificatori urbani e regionali
Parte seconda La gestione del public domain
1. Dall'approccio scientifico alle politiche pubbliche di tutela
1.1. Il survey a scacchiera
1.2. Le iniziative legislative per la distribuzione del public domain
1.3. I danni ambientali nel nome del mito della frontiera
1.4. La richiesta di intervento federale
2. George Perkins Marsh. L'origine del movimento conservazionista
2.1. L'educazione ambientale: imparare ad osservare la natura
2.2. L'uomo agente di trasformazione del paesaggio
2.3. Man and Nature
2.4. In natura niuna cosa è piccola
3. John Wesley Powell. Scienza e democrazia per pianificare la colonizzazione dell'Ovest
3.1. Il "grande barbecue delle risorse"
3.2. Oltre il centesimo meridiano
3.3. Il mito del "giardino del mondo"
3.4. Il rapporto sulle terre aride
3.5. Il successo postumo del Report
4. Le agenzie federali di governo delle risorse
4.1. II senso della wilderness
4.2. L'impegno delle istituzioni
5. Il Forest Service
5.1. Il ruolo economico delle risorse come movente della conservazione
5.2. Il wise use di Gifford Pinchot
5.3. Dal wise use al multiple use
6. Il National Park Service
6.1. L'idea dei parchi nazionali
6.2. Hetch Hetchy. La preservation di John Muir contro la conservazione utilitaristica
6.3. La New Conservation
7. Il U.S. Fish and Wildlife Service
7.1. Naturalisti e cacciatori insieme per la difesa delle specie selvatiche
7.2. Dal Duck Stamp alla difesa delle specie a rischio di estinzione
7.3. La difesa della wilderness in Aldo Leopold
7.4. La new land ethic
8. II Bureau of Land Management
8.1. Le "terre che nessuno volle"
8.2. La "tragedia del common"
8.3. La gestione degli usi multipli nelle terre dell'Ovest
9. Dal conservazionismo elitario all'ambientalismo diffuso
9.1. L'effetto di una "primavera silenziosa"
9.2. L'avvio del movimento ambientalista statunitense
9.3. I registri dell'ambientalismo: lobbismo, localismo, radicalismo
9.4. La difesa dell'ambiente nei programmi presidenziali
9.5. Il punto di svolta
9.6. I movimenti antagonisti
9.7. La Sagebrush Rebellion
9.8. Il Wise Use Movement
9.9. La controriforma ambientale
Parte terza Il regionalismo
1. La Regional Planning Association of America
1.1. Due visioni antagoniste dello sviluppo di New York
1.2. La quarta migrazione
1.3. Il modello della città-giardino
1.4. Il New Deal e i regionalisti
1.5. New Deal e Rpaa. II regionalismo incontra la sua Nemesi
2. Lewis Mumford. La sfida dell'equilibrio
2.1. Una visione sistemica per trovare l'equilibrio regionale
2.2. La regione ecologica
2.3. Dall'impegno teorico, alla sperimentazione pratica, alla delusione
2.4. Mumford nella pianificazione ambientale
3. Benton MacKaye. Pianificare gli argini all'invasione metropolitana
3.1. La nuova esplorazione
3.2. L'Appalachian Trail
3.3. La filosofia della pianificazione regionale. Ciò che rimane
4. La Quiet Revolution nella pianificazione d'uso dei suoli
4.1. Il rapporto sulle leggi d'uso dei suoli
4.2. Una rivoluzione tranquilla. Molto tranquilla
4.3. La proposta di legge federale sul controllo degli usi dei suoli
4.4. Le leggi dell'environmental decade

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