LIBRI DI LORENZA PAOLONI

Lorenza Paoloni

La governance della risorsa idrica in agricoltura tra green economy e partecipazione

AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI

Fascicolo: 1 / 2016

Il contributo affronta il tema della governance del servizio idrico in agricoltura. Dopo un’introduzione riguardante la gestione della risorsa idrica nel settore agricolo, l’indagine si focalizza su alcuni provvedimenti di maggiore interesse. In particolare: la Direttiva quadro europea sulle acque, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque; la Comunicazione della Commissione, sulle politiche di tariffazione per una gestione più sostenibile delle risorse idriche; le Linee guida del Mipaaf, per la regolamentazione da parte delle Regioni delle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo; la nuova politica euro-pea di sviluppo rurale. L’analisi degli aspetti di maggiore criticità che affiorano nella governance del servizio idrico, sempre più modellata sui principi della sostenibilità ambientale, tocca anche le questioni relative alle tariffe ed al recupero dei costi ambientali della risorsa idrica. Emerge, infine, l’importanza della partecipazione delle comunità nella gestione del servizio idrico attraverso modelli negoziali, già accolti dal legislatore, quali i "contratti di fiume" che introducono una sorta di governance collettiva e, in alcune esperienze locali, riconoscono agli agricoltori il ruolo di "guardiani del fiume"

Il cambiamento climatico è un’emergenza che riguarda sia il nord che il sud del mondo e minaccia la sicurezza alimentare del pianeta con modalità diverse poiché riduce la biodiversità, modifica le coltivazioni ed incrementa la povertà. Un’importante risposta per contrastare i dannosi effetti del cambiamento climatico è il potenziamento dei legami tra agricoltura e foreste, attraverso pratiche di agricoltura sostenibile che riducono la deforestazione e contribuiscono a rendere più vivibili le aree rurali. Inoltre è opportuno prendere in considerazione le possibili relazioni contrattuali fra agricoltori e produttori di energia nell’ambito della filiera agroenergetica che vede gli agricoltori utilizzare il legno per la produzione di energia rinnovabile. In Canada si sta realizzando un’interessante, anche dal punto di vista giuridico, esperienza di produzione di energia rinnovabile sfruttando le biomasse che residuano dall’intervento demolitore di un coleottero che distrugge il legno. Si tratta di una filiera agroenergetica di ultima generazione che si affianca ad altre già esistenti ed operanti nel vasto territorio canadese

Alessio Cavicchi, Pamela Lattanzi, Lorenza Paoloni

Il caso del Farmer Market fermano

AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI

Fascicolo: 3 / 2011

L’indagine proposta è indirizzata ad approfondire le dinamiche del Farmer Market (FM) ovvero di un modello preciso di compravendita di prodotti in un mercato gestito direttamente dagli agricoltori. Di detto schema, comunemente riferibile al genere della "filiera corta", vengono descritti gli elementi strutturali nonché gli aspetti critici e quelli virtuosi. L’indagine, che muove lungo un sentiero interdisciplinare di taglio giuridico-economico, è così articolata: introduzione storica al problema, rassegna selettiva della letteratura sul comportamento del consumatore, regolazione giuridica dei FM, descrizione dell’esperienza del primo FM aperto nella Regione Marche, a Fermo, analisi delle dinamiche gestionali e logistiche e delle motivazioni del consumatore, considerazioni conclusive

Lorenza Paoloni

L’uso sostenibile della terra

AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI

Fascicolo: 2 / 2011

L’art. 44 della Costituzione enuncia due principi fondamentali relativi al tema "Terra e lavoro": razionale sfruttamento del suolo e stabilire equi rapporti sociali nelle aree agricole. Oggi si utilizza una formula più moderna e si parla di "uso sostenibile" della terra. Ciò significa che la terra, in via generale, non può essere sottratta agli agricoltori e destinata a finalità diverse da quelle produttive concentrandola nelle mani di pochi soggetti (v. land grabbing). Ma significa anche che la terra è e rimane una risorsa naturale indispensabile per soddisfare i bisogni alimentari e di salubrità delle persone anche attraverso il ricorso a modelli produttivi alternativi a quelli finora praticati, come l’agricoltura ecologica, e compatibili con l’ambiente, il territorio e la biodiversità.

Lorenza Paoloni

L’impresa agricola nella transizione verso le energie rinnovabili

AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI

Fascicolo: 1 / 2011

Nel presente articolo si affrontano alcuni aspetti critici del passaggio dal vigente sistema di produzione energetica basato sui combustibili fossili alla c.d. green economy. In particolare viene analizzato il settore agricolo ove si registra una crescente attenzione verso la produzione di energia proveniente dalle risorse naturali e dalle coltivazioni di vegetali sul fondo o da fonti agro-forestali. Nel contempo, però, si evidenzia come le produzioni agricole contribuiscano in maniera significativa al fenomeno del global warming mentre le produzioni agroenergetiche, sebbene indirizzate a mitigare le emissioni di CO2, e dunque a limitare gli effetti nocivi del cambiamento climatico sull’intero pianeta, possono confliggere con alcune fondamentali esigenze dell’uomo prima fra tutte la produzione di prodotti agricoli destinati all’alimentazione. Si scontrano, così, modelli produttivi agricoli energivori e plasmati sul paradigma industriale con modelli produttivi sostenibili e più attenti all’utilizzo razionale delle risorse naturali anche al fine di garantire l’autosufficienza alimentare e la food sovereignty alle singole comunità. In questo contesto così complesso si colloca l’impresa agricola che produce energie rinnovabili (da biomasse, da agro-combustibili, da utilizzo delle energie naturali) oggi presente nel nostro ordinamento con una sua fisionomia specifica pur in assenza di una qualificazione giuridica unitaria. Si analizza anche il ruolo dei certificati verdi agricoli nella lotta al cambiamento climatico e la funzione delle filiere agro-energetiche, in particolare di quelle corte, che consentono di ridurre al massimo la distanza tra luogo di produzione e di consumo dell’energia e possono rappresentare, altresì, un volano per lo sviluppo economico-sociale delle comunità locali.

I Farmers’ Rights sono stati introdotti dal Trattato internazionale sulle risorse genetiche vegetali per l’alimentazione e l’agricoltura nel 2001 quale riconoscimento del contributo che gli agricoltori e le comunità rurali hanno dato nella creazione, conservazione, scambio e valorizzazione delle risorse genetiche. Essi sono dei diritti collettivi che appaiono antitetici ai quelli di natura individuale rappresentati dai diritti di proprietà intellettuale che hanno determinato, da parte delle multinazionali farmaceutiche e del seme, la sottrazione dell’uso di dette risorse alle comunità rurali. Nell’attuale fase storica è importante l’affermazione dei "diritti degli agricoltori" sulle risorse genetiche ai fini sia della sicurezza alimentare che della preservazione dell’ambiente e della biodiversità; contribuiscono, altresì, alla prevenzione del cambiamento climatico e al mantenimento delle conoscenze tradizionali e locali.

Roberto Pasini

Didattica universitaria

Esempi in alcune università italiane, e un'intervista ad A. Visalberghi

cod. 1412.7

Il tema della responsabilità dei soggetti impegnati nella produzione di alimenti che si rivelano dannosi per la salute del consumatore. Dopo l’analisi degli aspetti peculiari della responsabilità nei rapporti di filiera, in presenza di produzioni transgeniche, il testo offre un confronto sul tema della responsabilità del produttore agricolo e sui nuovi scenari che potranno dischiudersi in ordine alle modalità di riduzione del rischio nella produzione di alimenti da parte dei produttori agricoli.

cod. 365.493