LIBRI DI MAURA FRANCHI

Lo Smart Working è un effetto collaterale del lockdown, seguito alla crisi pan-demica in atto. Ma non rappresenta semplicemente una transitoria esperienza di lavoro da casa. In questo paper cerchiamo di mettere in luce come e perché lo Smart Working solleciti un radicale cambiamento nel modo in cui la nostra società lavorerà nel futuro. Cambierà il modo in cui lavoriamo e il modo in cui viviamo nella nostra casa e nella nostra famiglia. I sindacati dovranno ridefinire il loro ruolo, dal momento che ci stiamo dirigen-do verso una società di individui piuttosto che su una società fondata su classi so-ciali. Il Covid cambierà praticamente ogni cosa, anche perché interagirà con l’uso estensivo dell’Intelligenza artificiale. Tempi difficili si profilano all’orizzonte.

Public space is a common space aimed at social use, separate from the space reserved for private life. Communication technologies have outlined new ways of inhabiting both private and public space. In the private space, the traditional dimension of privacy has been abolished by a common desire for prominence. In public space, several forms of expressions of identity have emerged, producing new ways of communication. The Web shapes a new social space for dialogue where old and new techniques of influence interact, developing issues of common interest. What are the implications on public space, how do conversations affect the formation of public opinion, common feelings and collective will? Can we assume that this will create new forms of citizenship? The analysis requires us to overcome both the hypothesis of a mere solipsistic dispersion, and the idea of a palingenetic explosion of public participation

Possiamo ipotizzare che le reti sociali sollecitino nuove forme di collaborazione tra gli individui? Di che natura è la collaborazione che si realizza nelle reti? Il web 2.0 cambia radicalmente il modo in cui gli individui accedono alle risorse informative, per la facilità dell’accesso alle stesse, la velocità, la pluralità delle fonti, ma soprattutto per il loro crescente intreccio con gli scambi interpersonali. Il filtro soggettivo carica ogni informazione di un forte contenuto emotivo, ne stabilisce una particolare verità, quella, appunto, attribuita al messaggio dal soggetto che lo utilizza. La testimonianza in prima persona diventa la chiave attorno a cui si organizzano le informazioni. Partendo dall’analisi delle pagine create su Facebook nella fase successiva ad un evento traumatico come il terremoto, argomentiamo come la collaborazione nelle reti si realizzi a partire dalla condivisione emotiva dell’esperienza e dal peculiare intreccio tra informazione e comunicazione.

Soprattutto a seguito dell’esplosione del fenomeno dei social network, la socialità è divenuta una sorta di nuovo paradigma che orienta i comportamenti individuali e la comunicazione pubblica. Dopo gli anni dell’enfasi sull’individuo, stiamo assistendo a un ritorno al passato? In realtà, il significato del termine è oggi assai lontano da quello affermatosi nel corso del Novecento, avendo perso ogni riferimento collettivo. I social network sono l’espressione emblematica delle nuove forme di socialità: aggregazioni sociali non progettuali, ma quotidiane ed empatiche proiettate alla ricerca di nuovi punti di equilibrio tra relazioni e libertà individuale. Con quali implicazioni?

The paper deals with the theme of young people’s transition to work. It aims at analysing new dualisms produced in labour market. Actually the traditional use of couples of analytically opposite concepts (employed/unemployed, student/worker, steady/flexible) is no more able to explain the plurality of conditions and the doubleness of states which characterize the same individual. From an interpretative point of view, it is also important to consider new phenomena of diversification. From a methodological point of view, it is necessary to shift the attention from the comparison between states and between positions to the analysis of dynamics, and to consider young people’s experience in working transitions. Analyses are related to datas processed in collaboration with the Consorzio interuniversitario Almalaurea. For overall results see Franchi (2005). Achievement of stability is often associated with less coherence with working position, while longer paths seem to lead to more consistent positions with degree. Finally entry time into labour market is not very significant if we do not understand strategies which mark young people’s path to work.