Campo familiare-campo gruppale: dalla psicopatologia all'etica dell'incontro

Journal title GRUPPI
Author/s Corrado Pontalti
Publishing Year 1 Issue 2000/2 Language Italian
Pages 16 P. File size 77 KB
DOI
DOI is like a bar code for intellectual property: to have more infomation click here

Below, you can see the article first page

If you want to buy this article in PDF format, you can do it, following the instructions to buy download credits

Article preview

FrancoAngeli is member of Publishers International Linking Association, Inc (PILA), a not-for-profit association which run the CrossRef service enabling links to and from online scholarly content.

I trattamenti psichiatrici incontrano sempre un problema difficile. Come considerare il rapporto tra psicopatologia personale e caratteristiche del mondo psichico familiare? Questo è vero sia per i trattamenti biologici che psicoterapeutici. Sembra che i modelli della mente siano ancora caratterizzati dal pregiudizio individuale. Il mondo psichico è rappresentato come intrapsichico. La gruppoanalisi esplora la formazione del mondo psichico come prodotto di relazioni entro il mondo familiare ed entro il mondo sociale. Tali relazioni sono relazioni simboliche e non solo interazioni comunicazionali. Se il paziente è sufficientemente autonomo il campo terapeutico è costruito dalle gruppalità fantasmatiche del paziente. Se il paziente soffre di una psicopatologia pesante, il campo terapeutico è sempre in rapporto con il campo familiare. Il senso di identità del paziente è entro la sua matrice familiare. Se l’operatore di salute mentale non si connette con il campo familiare il paziente lascia la terapia o si cronicizza. Il crocevia etico è nella capacità del professionista di non attribuire l’etiologia della malattia mentale ai genitori ed in primis alla madre. La malattia mentale provoca dolore e colpa nella famiglia. I familiari chiedono sempre di poter dare senso a questo dolore e a questa colpa. Il campo terapeutico deve quindi essere molto aperto al campo mentale familiare. Si costruisce così una matrice di interconnessione tra campo terapeutico e campo familiare. La famiglia è aiutata a rappresentare il professionista e il progetto terapeutico come parte della matrice familiare. Il pensiero familiare può allora pensare la terapia come parte del proprio territorio simbolopoietico. Ogni persona entro il percorso di cura si sente parte di un campo mentale gruppale. Il setting terapeutico deve essere mobile ed aperto a rapide variazioni a seconda dell’emergere della necessità di coinvolgere persone significative del mondo relazionale del paziente. Non è facile per il terapeuta confrontarsi con queste rapide variazioni di setting. È di aiuto una buona formazione all’epistemologia gruppoanalitica. Vengono descritte diverse situazioni cliniche per documentare il procedimento mentale nella costruzione dei progetti terapeutici. Parole chiave: semeiologia dei campi mentali familiari. Relazioni familiari attuali ed identità. Dolore e colpa.

Corrado Pontalti, Campo familiare-campo gruppale: dalla psicopatologia all'etica dell'incontro in "GRUPPI" 2/2000, pp , DOI: