Dewey e l'educazione della mente

La proposta di rilettura che qui viene avanzata dell'opera di J. Dewey, il "filosofo della democrazia", di cui si è celebrato di recente il cinquantenario della scomparsa (1952-2002), ruota intorno ad alcuni punti nodali del suo discorso filosofico-pedagogico più che mai attuale: dalla filosofia come prospettazione del futuro che si radica nella prassi, suo terreno privilegiato di validazione, all'educazione come processo naturale mediato dalla cultura, al linguaggio come comunicazione cooperativa, all'arte quale formidabile strumento di formazione umana.

È opinione comune degli autori, che hanno collaborato alla stesura del libro, che temi come questi, riconsiderati nella peculiare ottica progressista di Dewey, costituiscono ancora oggi una preziosa fonte di riflessione e di orientamento.

Una delle più suggestive domande cui sembra difficile sottrarsi è se il modello deweyano della ricerca possa integrarsi con il più recente modello cognitivista che in qualche misura, comunque, esso ha certamente prefigurato. Le suggestive analisi del rapporto tra intelligenza ed esperienza, mente e natura, che costituiscono il fil rouge della vasta produzione deweyana, fino a Conoscenza e transazione , opera che suggella in modo significativo la collaborazione col filosofo A. F. Bantley, sembrano portare in questa direzione gettando le premesse per una scuola rinnovata ab imis , nei metodi come negli obiettivi.

Nando Filograsso , pedagogista, è preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo", e autore di numerose pubblicazioni, tra le quali, tra le più recenti: Fuga dal centro (Urbino, 2002), La costruzione della conoscenza (Torino, 2003) e per i tipi FrancoAngeli: L'educazione della mente (2002). Ha curato atti di convegni internazionali di studi, quali: Dewey, ieri e oggi (Urbino, 1989) e, su J. Piaget: Mente, conoscenza, educazione (Roma, 1994); ha curato inoltre l'edizione italiana di opere straniere tra le quali : Jean Piaget, Il meccanismo dello sviluppo mentale e le leggi del raggruppamento delle operazioni (Urbino, 1999).

Roberto Travaglini è docente di Metodologia della ricerca pedagogica, di Pedagogia sperimentale e di Teoria e Tecnica dei nuovi media presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo". Tra le sue più recenti pubblicazioni ricordiamo: La ricerca in campo educativo (Roma, 2002); Corpo e creatività in educazione (Urbino, 2002); ha inoltre curato i volumi: Espressività e "arte" nell'infanzia e nell'adolescenza (Bologna, 2001) e, per i tipi FrancoAngeli: Dall'attualismo al cognitivismo pedagogico (2003).