Da uno zibaldone dello scozzese Walter Bowman la sintesi di Samuel Clarke su the power of self-motion

Titolo Rivista RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA
Autori/Curatori Alessandro Lattanzi
Anno di pubblicazione 2005 Fascicolo 2004/4 Lingua Italiano
Numero pagine 18 P. Dimensione file 79 KB
DOI
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

Nel 1726 lo scozzese Walter Bowman intrattenne una corrispondenza con Samuel Clarke su «the power of self-motion», un argomento che Clarke aveva trattato nella sua Demonstration of the Being and Attributes of God. Le due lettere inedite di Clarke, qui presentate, sono parte di quella vasta corrispondenza che il teologo ebbe con filosofi e uomini di lettere dopo la pubblicazione della Demonstration. In questo saggio si ricostruiscono gli argomenti di Clarke, in primo luogo quelli relativi alla dimostrazione dell’esistenza di Dio, evidenziando le influenze di Cartesio, Locke e Newton. I commenti di Bowman, raccolti insieme alle lettere nella sua opera Fugitive Manuscripts, ci aiutano a vedere come Clarke elabori una teoria meccanicistica dell’azione e, come emerge dalle lettere, debba successivamente precisarla ricorrendo a due principi: «Pain is to be avoided and Novelties are to be attended with a sort of curiosity».;

Alessandro Lattanzi, Da uno zibaldone dello scozzese Walter Bowman la sintesi di Samuel Clarke su the power of self-motion in "RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA" 4/2004, pp , DOI: