Brevi considerazioni sulla quantificazione della pena e il processo simpatetico

Titolo Rivista SOCIOLOGIA DEL DIRITTO
Autori/Curatori Luca Buonvino
Anno di pubblicazione 2014 Fascicolo 2014/1 Lingua Italiano
Numero pagine 8 P. 181-188 Dimensione file 125 KB
DOI 10.3280/SD2014-001008
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L’articolo parte dalla considerazione secondo cui la quantificazione della pena, a cui è chiamato il giudice in caso di accertamento della responsabilità dell’imputato, è solo in apparenza semplice e di pronta soluzione. Realizzata correttamente, essa è in realtà complessa perché presuppone un momento di conoscenza e comprensione del fatto illecito e della personalità dell’autore. Il metodo idoneo a governare tale fase ricostruttiva è individuato nel cd. processo simpatetico. Richiamate le teorie filosofiche sulla simpatia di Adam Smith e di Max Scheler, si evidenzia come il percorso simpatetico consenta di conoscere nella misura in cui rende capaci di aprirsi all’altro e di partecipare idealmente alle situazioni altrui. Da tale approccio non può prescindere il giudice nello sforzo di calibrare la risposta sanzionatoria alla reale antidoverosità della condotta del reo.;

Keywords:Reo - Giudice - Processo - Pena - Processo simpatetico

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Luca Buonvino, Brevi considerazioni sulla quantificazione della pena e il processo simpatetico in "SOCIOLOGIA DEL DIRITTO " 1/2014, pp 181-188, DOI: 10.3280/SD2014-001008