Attaccamento, Sé e famiglia: tre sistemi interconnessi

Titolo Rivista PSICOBIETTIVO
Autori/Curatori Giovanni Liotti
Anno di pubblicazione 2018 Fascicolo 2018/3 Lingua Italiano
Numero pagine 12 P. 99-110 Dimensione file 119 KB
DOI 10.3280/PSOB2018-003010
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

L’articolo propone una scenografia concettuale il cui obiettivo è di consentire la connessione e l’integrazione tra le aree della conoscenza focalizzate sulla psicologia dell’individuo con quelle focalizzate sulla psicologia delle relazioni familiari. Tale impianto si fonda sull’utilizzazione di una comune metodologia di osservazione (l’ottica sistemica) e sull’utilizzazione di un comune riferimento paradigmatico (quello relazionale) ai diversi campi fenomenici della conoscenza psicologica (individuo e famiglia). L’importanza storica di tale articolo è da individuare nell’impulso dato all’utilizzazione delle riflessioni provenienti dalla teoria dell’attaccamento in ambito sistemico-familiare. Una simile operazione è favorita, e giustificata, dal fatto che in tale teoria del funzionamento psicologico individuale il comportamento di attaccamento è formalizzato in termini sistemici e che le regole di funzionamento del sistema dell’attaccamento sono inscritte nella relazione madre-bambino. Il limite di tale operazione si manifesta nei tentativi di integrazione tra psicologia individuale e psicologia delle dinamiche familiari fondati sulla declinazione di ciò che attiene ad una specifica condizione motivazionale (la vulnerabilità personale che sostiene l’attivazione dell’attaccamento) e che si esprime in uno specifico contesto interattivo (la relazione diadica fondata sulla dinamica attaccamento/accadimento) ad una trama relazionale squisitamente gruppale (la famiglia). Il successivo sviluppo del pensiero dell’Autore, orientato a definire una molteplicità di sistemi motivazionali (attaccamento, accudimento, agonismo, cooperazione, affiliazione), molteplicità motivazionale correlata ad una molteplicità di contesti interattivi in cui essi si sviluppano e in cui si esercitano (diadici, triadici, gruppali, socioculturali), offre una griglia teorica che risponde in modo maggiormente adeguato alla complessità dell’operazione tesa all’integrazione tra i dati della conoscenza relativi all’individuo con quelli relativi alle trame relazionali. In questo complesso quadro teorico, la centralità del riferimento al concetto di sistema motivazionale, inteso come tendenza innata del soggetto a relazionarsi con il mondo (fisico, interpersonale, socioculturale) consente all’Autore di accogliere i dati di conoscenza propri dell’ambito della biologia evoluzionista ed evolutiva, delineando in tal modo una teoria sull’essere umano di natura squisitamente biopsicosociale. Affermare l’indissolubile combinazione, tanto nella costruzione quanto nel mantenimento della mente, tra la natura irriducibilmente biopsicosociale di essa e l’intrinseca dimensione relazionale di quella natura, permette all’Autore di considerare i diversi contesti di intervento terapeutici (individuali, gruppali, familiari, comunitari) come strumenti di cura la cui diversità attiene semplicemente all’attivazione e all’esercizio dei diversi contesti relazionali di cui si nutre, e in cui si esprime, la mente. In quest’ottica l’organizzazione di senso terapeutico di quegli strumenti, compresa la loro eventuale combinazione (terapie integrate), può essere compiutamente definita solo grazie ad un processo negoziale tra terapeuta e paziente, all’interno della specifica e sempre singolare relazione tra essi.;

Keywords:Attaccamento; sé; famiglia; sistema motivazionale; coscienza

  1. Andolfi M., Angelo C., Menghi P., Nicolò-Corigliano A.M. (1982) La famiglia rigida, Feltrinelli, Milano
  2. Piaget J. (1970) L’epistemologie genetique, Presses Universitaires de France, Paris
  3. Popper K.R. (1979) Objective knowledge: an evolutionary approach, Clarendon Press, Oxford
  4. Popper K.R., Eccles J. (1977) The Self and its brain, Springer, Berlin
  5. Ryle G. (1949) The Concept of Mind, Hutchinson, London
  6. Peterfreund E. (1971) Information, Systems, and Psychoanalysis, International Universities Press, New York
  7. Parkes C.M. (1972) Bereavement, Tavistock, London
  8. Minuchin S., Rosman B.L., Baker L. (1978) Psychosomatic Families, Harvard University Press, Cambridge, Mass.
  9. Mead G.H. (1934) Mind, Self, and Society, Chicago University Press, Chicago
  10. Maturana H.R., Varela R.J. (1980) Autopoiesis and cognition: the realization of the living, Reidel, Dordrecht
  11. Mahoney N.J. (1982) “Psychotherapy and human change processes”, in Harvey J.H., Parks M.M. (eds.), Psychotherapy Research and Behavior Change, American Psychological Association, Washington
  12. Hofstadter D.R. (1979) Gödel, Escher, Bach: An Eternal Golden Braid, Basic Books, New York
  13. Hinde R.A. (1982) “Attachment: some conceptual and biological issues”, in Parkes C.M., Stevenson-Hinde J. (eds.), The Place of Attachment in Human Behavior, Tavistock, London
  14. Harlow H.F. (1958) “The nature of love”, American Journal of Psychology, 13
  15. Guidano V.F., Liotti G. (1983b) “A constructivistic foundation for cognitive therapy”, in Mahoney N.J., Freeman A. (eds.), Cognition and Psychotherapy, Plenum Press, New York
  16. Guidano V.F., Liotti G. (1983a) Cognitive Processes and Emotional Disorders, Guilford, New York
  17. Guidano V.F., Liotti G. (1981) “Repertorio comportamentale e organizzazione comportamentale”, Ricerche di Psicologia, 5(17): 75-88
  18. Flavell J.H. (1963) The developmental psychology of Jean Piaget, Van Nostrand, New York
  19. Dawkins R. (1976) “Hierarchical organization: a candidate principle for ethology”, in Bateson P.G., Hinde R.A. (eds.), Growing points in ethology, Cambridge University Press
  20. Cooley C.H. (1902) Human nature and the social order, Scribner, New York
  21. Charny E.J. (1978) “Manifestazioni psicosomatiche del rapporto in psicoterapia”, in Gray W. et al. (a cura di), Teoria generale dei sistemi e psichiatria, Feltrinelli, Milano
  22. Bowlby J. (1980b) “Psychoanalysis as a Natural Science”, in Freud Memorial Inaugural Lectures, University College, London
  23. Bowlby J. (1980a) Attachment and Loss. 3: Loss, Hogarth Press, London
  24. Bowlby J. (1979) “On knowing what you are not supposed to know and feeling what you are not supposed to feel”, Canadian Journal of Psychiatry, 24
  25. Bowlby J. (1977) “The making and breaking of affectional bonds. I: Etiology and psychopathology in the light of attachment theory”, British Journal of Psychiatry, 130
  26. Bowlby J. (1973) Attachment and Loss. 2: Separation, Hogarth Press, London (trad. it.: Attaccamento e perdita. Vol. 2 La perdita della madre. Bollati Boringhieri, Torino, 1978)
  27. Bowlby J. (1969) Attachment and Loss. 1: Attachment, Hogarth Press, London (trad. it.: Attaccamento e perdita. Vol. 1 L’attaccamento alla madre, Bollati Boringhieri, Torino, 1976)
  28. Bowen M. (1979) Dalla famiglia all’individuo, Astrolabio Ubaldini, Roma
  29. Bateson G. (1979) Mind and Nature: A necessary unity, Dutton, New York (trad. it.: Mente e natura: un’unità necessaria, Adelphi, Milano, 19894)
  30. Scheflen A.E. (1978) “Sistemi e psicosomatica”, in Gray W. et al. (a cura di), Teoria generale dei sistemi e psichiatria, Feltrinelli, Milano
  31. Selvini-Palazzoli M. (1974) Self starvation: from the intrapsychic to the transpersonal approach to anorexia nervosa, Chancer, London
  32. Sluzki C.E., Veron E. (1976) “The double bind as a universal pathogenic situation”, in Sluzki C.E., Ransom D.C. (eds.), Double Bind, Grune & Stratton, New York
  33. Swann W.B., Hill C.A. (1982) “When our identities are mistaken: Reaffirming Self-conceptions through social interaction”, Journal of Personality and Social Psychology, 43
  34. Zeleny M. (1980) Autopoiesis, dissipative structures, and spontaneous social orders, Am. Ass. Adv. Sci., Washington

Giovanni Liotti, Attaccamento, Sé e famiglia: tre sistemi interconnessi in "PSICOBIETTIVO" 3/2018, pp 99-110, DOI: 10.3280/PSOB2018-003010