Quando risulta gravosissimo vedere accertato giudizialmente il proprio status filiationis: la Corte di Strasburgo condanna l’Italia per violazione dell’art. 8 Conv. eur. dir. Umani

Titolo Rivista MINORIGIUSTIZIA
Autori/Curatori Lorena Lanfranco
Anno di pubblicazione 2023 Fascicolo 2022/4 Lingua Italiano
Numero pagine 8 P. 130-137 Dimensione file 78 KB
DOI 10.3280/MG2022-004012
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

Con sentenza del 6 dicembre 2022, nel caso Scalzo c. Italia1, la Prima Sezione del¬le Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato il nostro Paese per violazione dell’art. 8 Conv. eur. dir. umani per essere la ricorrente rimasta in una condizione di incertezza circa il suo status filiationis per più di dodici anni a causa della sus¬sistenza nel nostro ordinamento giuridico di un nesso di pregiudizialità tra l’azione di disconoscimento di paternità e quella di accertamento giudiziale della paternità naturale. Per i giudici di Strasburgo l’impossibilità per parte attrice di coltivare l’azione ex art. 269 cod. civ., in quanto non ancora passata in giudicato la sentenza demolitoria del precedente status, rappresenta una violazione da parte dello Stato italiano dell’ob¬bligo positivo di garantire il diritto al rispetto della vita privata sancito dalla norma convenzionale. Il presente contributo ripercorre l’iter argomentativo della Corte europea nel detta¬gliare le ragioni per cui la normativa interna dello Stato convenuto, seppur in linea di principio compatibile con i princìpi convenzionali, rappresenti un vulnus al diritto all’identità personale di chi voglia vedere accertata la propria verità biologica ma, per farlo, subisca un’inaccettabile dilatazione dei tempi processuali. La sentenza in commento è anche l’occasione per approfondire la più recente posizione della giu-risprudenza di legittimità e costituzionale italiana in punto rapporti tra l’azione di disconoscimento di paternità e di accertamento giudiziale della paternità naturale.;

Keywords:Cedu, paternità, pregiudizialità, status.

Lorena Lanfranco, Quando risulta gravosissimo vedere accertato giudizialmente il proprio status filiationis: la Corte di Strasburgo condanna l’Italia per violazione dell’art. 8 Conv. eur. dir. Umani in "MINORIGIUSTIZIA" 4/2022, pp 130-137, DOI: 10.3280/MG2022-004012