Bruno Taut (1880-1938), celebre teorico dell'architettura e progettista di alcune tra le grandi Siedlung berlinesi degli anni Venti, pubblica, dal 1918 al 1920, alcuni documenti che più di altri testimoniano il suo pensiero sul divenire della società tedesca e, più in generale, di tutta l'umanità, uscita da anni di lotte sociali e politiche culminate nell'orrore della prima guerra mondiale.

Der Weltbaumeister, il maestro-architetto del mondo, pubblicato da Taut nel 1920, è un dramma per musica e architettura composto da ventotto tavole a carboncino nelle quali l'autore descrive la fine di un'epoca, rappresentata dal crollo di una cattedrale, e, dopo il momento catartico della pioggia, propone la rinascita della vita sulla terra sino al sorgere del nuovo monumento all'umanità - la gioiosa e splendente "casa del popolo".

La prima parte di questo volume, dedicata alla presentazione del Weltbaumeister, si apre con un testo sul ruolo delle problematiche "teatrali" all'interno dell'opera di Bruno Taut. Una breve antologia tematica di suoi scritti, inediti in lingua italiana, completa questa sezione.

La seconda parte raccoglie materiali di studio su specifici aspetti dell'opera: natura, musica, colore. Portoghesi propone una lettura morfogenetica dell'architettura tautiana, che scaturisce da uno studio comparato tra arte e natura; Cella traccia un ampio profilo dell'ambiente musicale nel quale Taut agiva. L'ultima sezione è quindi dedicata al colore: è illustrato come questo, trasformandosi da elemento decorativo a strumento compositivo, dia vita ad un cromatismo che determina ricorrenti accessi al regno fantastico. L'interpretazione cromatica dell'opera, realizzata secondo le indicazioni date dall'autore, chiude infine il volume.