Questo libro è un'insolita "breve storia della filosofia austriaca", in quanto non delinea tendenze sociologiche, storico culturali o storico-filosofiche, ma presenta "una storia composta da storie di singoli pensatori", fra i quali spiccano nomi eccellenti come Cusano, Leibniz, Brentano, Mach e Wittgenstein.

L'autore affronta la difficile questione di una "filosofia austriaca" cercando di verificare in cosa consistano l'unità e la pluralità del pensiero filosofico austriaco, la cui varietà è davvero sorprendente. Egli ritiene che le radici più genuine di tale pensiero si ritrovino nel barocco e nel Giuseppinismo, quale forma specifica dell'Illuminismo austriaco. Nel rapporto tra "apparenza e realtà" traspare l'intreccio tra forma di vita e pensiero filosofico "austriaco", che rimane fondamentalmente diffidente nei confronti di ideologie e sistemi di pensiero chiusi.

L'opera si inserisce nel dibattito sull'autonomia della cultura filosofica austriaca che, malgrado lo stretto rapporto con quella tedesca, già creato dalla lingua, ha intrapreso un proprio percorso.

Il libro, che si rivolge soprattutto a un ampio bacino di lettori, si caratterizza per il suo distacco ironico nei confronti di rigidi criteri scientifici, senza però rinunciare a una presentazione solida e fondata degli argomenti. La vivacità della prosa fa sì che sia di piacevolissima lettura, pur lasciando spazio alla riflessione, anzi sollecitandola.

Peter Kampits , nato a Vienna nel 1942, studia filosofia, storia e psicologia a Vienna e alla Sorbona di Parigi. Dal 1977 è ordinario di filosofia all'Università di Vienna e ha insegnato in qualità di "visiting professor" all'University of Alaska, all'Università di Istanbul e a quella di Zagabria. Dal 1988 al 1990 è stato presidente dell'Associazione Austriaca di Filosofia, dal 1988 al 1995 direttore scientifico dell'Accademia Scientifica della Bassa Austria e, in quest'ultima, anche direttore del Centro per l'Etica e la Medicina. Tuttora è membro di importanti associazioni culturali tra cui l'Associazione Austriaca Ludwig Wittgenstein e l'Accademia Europea delle Scienze; inoltre è membro della sezione austriaca del Pen-Club e dal 1986 al 1992 è statomembro della Commissione austriaca dell'Unesco. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche tra le quali: Der Mythos vom Menschen. Zum Atheismus und Humanismus von Albert Camus (1968), Sartre und die Frage nach dem Anderen (1975), Gabriel Marcels Philosophie der zweiten Person (1975), Ludwig Wittgenstein, Wege und Umwege zu seinem Denken (1985) (la traduzione in giapponese è in preparazione). È inoltre autore di molti saggi sulla filosofia contemporanea e su problemi di etica, e ha curato la pubblicazione delle opere di importanti pensatori austriaci (Ebner, Wiplinger).