La struttura e l'economia di un santuario, ovvero i pellegrinaggi e i loro riflessi economici. Questo tema, poco indagato anche dalla più recente storiografia, viene affrontato nel volume utilizzando la ricca documentazione conservata in uno dei più importanti santuari europei dell'età moderna: la Santa Casa di Loreto, che nel Cinquecento, dopo essere stata equiparata ai tre luoghi santi del cattolicesimo (la Palestina, Roma e Santiago di Compostela), diviene il maggiore santuario mariano della cristianità.

Come in ogni centro devozionale, anche a Loreto la crescita dei fedeli spinge le autorità locali a dotare il santuario di numerosi servizi, interni ed esterni, volti a soddisfare le molteplici esigenze dei pellegrini: il capitolo dei canonici, la penitenzieria, la cappella musicale, ma anche la bottega della cera, la spezieria, l'ospedale, mentre a ridosso della chiesa fiorivano alberghi, locande, osterie e botteghe.

Le attività promosse direttamente dagli amministratori del santuario si sostengono prima con le elemosine lasciate dai fedeli, poi con i redditi del ricco patrimonio in parte accumulato grazie a lasciti e donazioni, in parte acquistato reinvestendo nel mercato fondiario le grosse somme rinvenute nelle cassette poste all'interno della Santa Casa.

I dati relativi alle elemosine, registrati con precisione per ben quattro secoli, permettono di ricostruire l'andamento del flusso devozionale tra metà Quattrocento e primo Novecento, offrendo un contributo originale alla storia delle mentalità che si è imposta nel dibattito storiografico negli ultimi decenni.

Marco Moroni insegna Storia economica nella Facoltà di Economia dell'Università di Ancona. È autore di ricerche sull'agricoltura mezzadrile, sul commercio adriatico e sui processi di industrializzazione della "terza Italia". Fra i suoi ultimi lavori: Lodovico Zdekauer e la storia del commercio nel medio Adriatico (Ancona 1997); Tra Romagna e Marche. Le campagne feretrano-romagnole in età moderna (San Marino 1997); Istruzione agraria e sviluppo agricolo nelle Marche dell'Ottocento (Ancona 1999).