L'etica animale: la voce della cura

Anna Ravaschietto

L'etica animale: la voce della cura

Guardando all’etica della cura come ad una forma di moralità almeno potenzialmente universale che caratterizza l’essere umano in quanto tale, il volume indaga come questo particolare paradigma possa costituire un fertile terreno per ripensare al modo in cui interagiamo con gli animali non umani, a maggior ragione se la posta in gioco è l’alimentazione, un’attività quotidiana in cui si esplica tanta della socialità e relazionalità degli esseri umani.

Pagine: 134

ISBN: 9788835100997

Edizione:1a edizione 2020

Codice editore: 1072.15

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Pagine: 134

ISBN: 9788835101772

Edizione:1a edizione 2020

Codice editore: 1072.15

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: ePub con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Dopo aver tracciato un quadro storico dell'etica animale, il libro si propone di argomentare, a favore della validità di un diverso approccio a questo particolare campo della bioetica, un approccio che prende le mosse dai guadagni teorici dell'etica della cura, articolando una prospettiva sentimentale-relazionale basata su una definizione del soggetto che insiste non già sull'autonomia di kantiana memoria, bensì sulle nozioni di situatezza, relazionalità e interdipendenza. Di contro alla cosiddetta "etica animale standard", diverse autrici ecofemministe sembrano aver aperto la strada per riguardare il dominio dell'etica animale (e ambientale) mettendo al lavoro quella diversa concezione della moralità (elaborata a partire dal lavoro del 1982 di C. Gilligan, In a Different Voice) intesa come postura e sensibilità morale basata, anziché sull'astratto ragionamento, sull'ascolto e sull'essere solleciti verso i bisogni di cura espressi dalla voce incarnata degli altri (e di noi stessi).
Guardando all'etica della cura come ad una forma di moralità almeno potenzialmente universale che caratterizza l'essere umano in quanto tale, si indaga come questo particolare paradigma possa costituire un fertile terreno per ripensare al modo in cui interagiamo con gli animali non umani, a maggior ragione se la posta in gioco è l'alimentazione, un'attività quotidiana in cui si esplica tanta della socialità e relazionalità degli esseri umani. In questa prospettiva, la sfida non sarà tanto quella di creare una coerente teoria etica normativa, ma piuttosto si tratterà di porsi in ascolto di voci troppo spesso inudite e tornare a lavorare (con cura) sulla nostra sensibilità, una sensibilità che non può essere compresa al di fuori del modo in cui concepiamo e interagiamo con gli altri (inclusi gli altri più diversi da noi), con cui siamo inevitabilmente uniti in una sola rete.

Anna Ravaschietto
, da sempre interessata alla "questione animale", si laurea in Filosofia presso la Sapienza Università di Roma con una tesi che fa dialogare l'etica animale con l'etica della cura. Ospitata in qualità di borsista presso il Collegio Universitario Lamaro Pozzani" dei Cavalieri del Lavoro, è poi vincitrice della quarta edizione del Premio Valeria Solesin indetto dalla Fondazione Lavoroperlapersona.

Ringraziamenti
Introduzione
Breve storia dell'etica animale
(Che cos'è lo specismo?; Diversi approcci all'etica animale; Le principali aree di interesse dell'etica animale: animali da mangiare, animali su cui sperimentare, animali da compagnia, animali selvatici)
Animalismo e femminismo
(La Ragione (dell'uomo) e l'istinto (dell'animale e della donna); Reificare soggetti per consumarli; Uno sforzo congiunto contro un sistema di potere)
Aperture dell'etica della cura
(Il lavoro seminale di Gilligan; Mettersi in ascolto di voci inudite; Un'alternativa all'iperazionalismo)
Bibliografia

Potrebbero interessarti anche