Una profonda riflessione postmoderna verso i limiti della tecnica, fino alle estreme conseguenze, verso i confini di un mondo "troppo pieno di cose", integrando sociologia, fisica, filosofia, letteratura, antropologia, cinema.
Il libro rappresenta il riuscito tentativo di recuperare gli aspetti più rilevanti in termini sociologici del pensiero di Martin Heidegger, passando per Zygmunt Bauman e Jean Baudrillard. Un discorso sull'inevitabile inautenticità di una "società liquida" in perenne fuga dalla morte.
Un'opera ricca di echi e contaminazioni, da Max Weber a Philip K. Dick, dal mitico Hagakure (l'antico codice dei samurai) alle poesie di Raymond Carver, da Walter Benjamin a Julio Cortázar.
Una vertiginosa ricerca di senso.

Umberto Pagano ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Sociologia presso il Dipartimento di Sociologia e Metodi delle Scienze Sociali dell'Università degli Studi di Catania. Attualmente insegna Sociologia dei Processi Economici presso l'Università Magna Grecia di Catanzaro e Sistemi Sociali Comparati presso l'Università Telematica Unitelma di Roma. È autore di numerosi articoli su riviste di settore (tra cui "Quaderni di Sociologia" e "Studi etno-antropologici e sociologici"), di tre saggi nel testo, a cura di R. Sibilio, Analisi sociologica e rischi ambientali, Giappichelli, Torino, 2003, e coautore del testo La società del rischio: comprendere per intervenire, Valtrend, Napoli, 2006.