La mente in Cartesio

Sergio Landucci

La mente in Cartesio

Edizione a stampa

27,50

Pagine: 240

ISBN: 9788846438942

Edizione: 1a ristampa 2003, 1a edizione 2002

Codice editore: 496.1.58

Disponibilità: Esaurito

Questo libro porta su luoghi di Cartesio scandalosi, tali cioè che destino le perplessità maggiori. Per un ascolto non pregiudicato, si utilizzano a riscontro le letture contemporanee all'autore, anzi dei suoi diversi testi. Questo libro punta infatti sulla loro individualità; quindi, sugli sviluppi del pensiero di Cartesio, di contro all'impressione d'univocità che egli per primo ha tanto tenuto a proiettare all'indietro su tutte le sue opere.

Tra i luoghi trascelti, alcuni sul rapporto tra l'evidenza psicologica e la verità oggettiva ( Prefazione , e la Postilla 2 alla stessa); quei pochi, nell'insieme, sugli animali-macchine ( cap. I ); la stupefacente dichiarazione che "io sono soltanto una cosa che pensa" già all'inizio della 2a Meditazione ( cap. II ); l'"attualismo" di Cartesio, e cioè la dottrina che la mente stia sempre pensando ( cap. IV ).

L'andamento di ricerca aperta, da parte di Cartesio, emerge particolarmente nel cap. III, nel confronto tra le Meditazioni e quelle Risposte alle Obiezioni , delle quali quasi mai, invece, neppure si sospettano le differenze dell'opera maggiore.

Muovendo dal dettaglio, si aprono però anche prospettive nuove su questioni fra le più controverse. Nella Prefazione , sulla natura logica del cogito e sul cosiddetto "circolo vizioso", che viene negato. Nel cap. III, sul presupposto più profondo di Cartesio: che materialismo significhi identità logica di pensiero ed estensione, e quindi per la verità dello spiritualismo basti mostrare che non è così. Nel cap. IV, infine, è ricostruito il dramma che investì lo spiritualismo nella seconda metà del seicento: col suo "attualismo", Cartesio aveva sconfitto lo spiritualismo degli aristotelici cristiani; ma costoro individuarono subito che l'attualismo implicava la de-sostanzializzazione della mente. E si apriva la strada, così, per Berkeley e Hume.

Sergio Landucci insegna Filosofia morale nella Facoltà di lettere di Firenze. In precedenza, ha pubblicato, fra l'altro: I filosofi e i selvaggi. 1580-1780 , Laterza, Bari 1972); Hegel: la coscienza e la storia , La Nuova Italia, Firenze 1976; La teodicea nell'età cartesiana , Bibliopolis, Napoli 1986; Sull'etica di Kant , Guerini, Milano 1994. Delle Meditazioni metafisiche di cartesio ha curato un'edizione scolastica (Laterza, Bari 1997).


Introduzione. Evidenza e verità
(Postilla 1: il dubbio sulla verità dell'evidenza; Postilla 2: la falsità "assoluta")
L'uomo e gli animali
(Postilla: Cartesio e la Scolastica sulla "coscienza")
Una cosa che pensa
("Io sono una cosa che pensa"; "Io sono soltanto una cosa che pensa", ovvero dall'anima alla mente; "Io sono soltanto una cosa che pensa", ovvero: potrebbe darsi che io non sia una cosa corporea; La strategia della 2a Meditazione; Postilla: sulle 7e Risposte)
La distinzione reale
(Nelle Meditazioni; Nelle Risposte alle Obiezioni; La dottrina delle "distinzioni"; Postilla 1: dal "Discorso" alle "Meditazioni"; Postilla 2: distinzione reale e potenza di Dio; Postilla 3: Cartesio e Suárez sulle "distinzioni"; Postilla 4: due sensi di "sostanza"; Postilla 5: contraddittorietà della negazione dello spiritualismo?)
Mente e pensiero
(Sostanza ed essenza; Essenza e "modi"; Un'obiezione di Hobbes e una di Gassendi; Cartesiani e anticartesiani, in Olanda; La crisi all'interno del cartesianismo; Berkeley; Postilla: echi delle controversie olandesi)
Appendice
(Le prove dell'esistenza di Dio; La prima; La seconda; La terza; Sulla "possibilità" in Cartesio; Mente e corpo nel dibattito fra Collins e Clarke; Sul paralogismo della "psicologia razionale" in Kant).

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