Le migrazioni costituiscono il fenomeno demografico di più difficile analisi per la complessità delle motivazioni e delle conseguenze e per il carattere fortemente evolutivo. Anche territorialmente le differenze sono rilevanti.

Il volume contiene inchieste sul campo, sia con indagini sulle fonti, sia con dati congiunturali e contiene contributi diversificati per area di interesse. Il saggio sulla criminalità di Caputo e Putignano analizza i dati ufficiali relativi alla delittuosità degli immigrati mettendola a confronto con quella degli italiani.

Quello sugli studenti stranieri di Todisco e Somma mette in evidenza alcuni aspetti della integrazione sia con il territorio sia con il sistema universitario italiano e abruzzese in particolare.

Un terzo scritto, di Calore, analizza la "reattività" degli amministratori locali di fronte al problema delle immigrazioni. Più metodologico il contributo di Pacinelli che, partendo dai dati di alcuni localismi sia economici che migratori, fa ricorso a complesse metodologie di tipo statistico utili per aiutare ad interpretare le interrelazioni delle migrazioni con il mercato del lavoro. Per governare o quanto meno per coesistere con le migrazioni occorre averne una visione allargata. Non è sufficiente un approccio di tipo statistico ma occorre tenere in conto anche il contributo che il sociologo può dare nella gestione locale delle migrazioni. È questo il senso del lavoro di Lettere che, inoltre, riporta interessanti dati di tipo congiunturale sugli iscritti e sugli avviati al lavoro, di provenienza estera.