Le solite scuse.

Guglielmo Barucci

Le solite scuse.

Un genere epistolare del Cinquecento

Nel Cinquecento le lettere di giustificazione per il silenzio epistolare ricevono un’attenzione inedita: i manuali, i trattati, i formulari, che supportano la grande diffusione dell’epistolografia, affrontano la lettera giustificatoria come un vero distinto sotto-genere dalle caratteristiche innovative. Proprio il confronto tra questa produzione teorica e la pratica concreta permette di seguire l’evoluzione di una società che si definisce costantemente nel segno di una “civil conversazione” epistolare.

Edizione a stampa

20,00

Pagine: 160

ISBN: 9788856813630

Edizione: 1a edizione 2009

Codice editore: 291.69

Disponibilità: Discreta

Pagine: 160

ISBN: 9788856818802

Edizione:1a edizione 2009

Codice editore: 291.69

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

La società rinascimentale conosce una articolata diffusione della pratica epistolare, un fenomeno culturale e relazionale in cui, come avviene per il coevo petrarchismo, la società letteraria e cortigiana si confronta e si identifica.
L'interruzione della continuità epistolare, naturalmente, provoca una sorta di crisi relazionale, che va ben al di là della mancanza di informazioni e notizie. Da ciò l'intrecciarsi di proteste e sollecitazioni e, di contro, scuse e giustificazioni; si tratta di due distinti tipi di lettere che hanno naturalmente grandi modelli e archetipi classici, e che affondano le loro opposte posizioni nella teoria epistolare greca. Nel Cinquecento le lettere di giustificazione ricevono un'attenzione inedita ed autonoma: i manuali, i trattati, i formulari, che supportano la grande diffusione dell'epistolografia e costituiscono uno dei fenomeni fondamentali del secolo, affrontano la lettera giustificatoria per il silenzio epistolare come un vero distinto sotto-genere dalle caratteristiche innovative.
Proprio il confronto tra questa produzione teorica e la pratica concreta permette di seguire l'evoluzione di una società che, parlando di sé, delle proprie relazioni e dei propri rituali, si definisce costantemente nel segno di una "civil conversazione" epistolare.

Guglielmo Barucci è ricercatore di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Filologia Moderna dell'Università degli Studi di Milano. Si è occupato soprattutto di letteratura del Rinascimento: in particolare di storiografia (con il saggio I segni e la storia. Modelli tacitiani nella Storia d'Italia del Guicciardini, Milano 2004) e lirica. Ha curato l'edizione de Le vulgari elegantie e Le tre fontane di Niccolò Liburnio, Torino 2005. Ha pubblicato inoltre interventi sulla Divina Commedia e su Dante lirico.



Oltre lo spazio e il tempo
Dalla lettera giustificatoria al capo di scusa
Il silenzio epistolare: l'amicizia tradita
Il silenzio e l'oblio
Il catalogo e il pretesto
La fatica, la scrittura, la lettura.

Collana: Critica letteraria e linguistica

Argomenti: Letteratura

Livello: Studi, ricerche

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