Patrie provvisorie.

Nicoletta Diasio

Patrie provvisorie.

Roma, anni '90: corpo, città, frontiere

Edizione a stampa

33,50

Pagine: 224

ISBN: 9788846429018

Edizione: 1a edizione 2001

Codice editore: 1370.16

Disponibilità: Nulla

Un'antropologa viaggia in una città controversa, alla ricerca di altri modi di vivere la salute e la malattia.

L'ambiente: Roma, barocca e mussoliniana, successione di periferie, centri sociali, residence e ambulatori, alla frontiera tra isole off limits e spazi d'integrazione, il centro divorato dalle gru, le vie scavate da pellegrini, turisti, "borgatari".

Il luogo: il corpo, patria, radice, eredità, ricchezze da modellare secondo usi sociali che variano a seconda delle culture e delle storie; ma è anche patria provvisoria, constantemente esposta al rischio, alla precarietà, alla trasformazione.

Il momento: gli anni '90 tra inquietudini millenaristiche e illusioni di un'Italia che cambia, tra no future e progetto.

Unica patria possibile, nonché provvisoria, il corpo è una mappa su cui s'iscrivono specificità e appartenenze. Il controllo dell'incertezza e l'appropriazione di luoghi mobili impongono una ridefinizione di confini e la messa in scena di tecniche del sé: mangiare, amare, lavarsi, curarsi, spogliarsi e rivestirsi sono passi di una strategia che permette di riconoscere e riconoscersi.

Anche perchè, proprio mentre si alzano grida d'allarme o di giubilo sulla sparizione del corpo, sulla fabbrica degli organi, sulla smaterializzazione elettronica che ci attende al varco, le testimonianze qui raccolte mostrano un imprescindibile piacere del vivente: l'acqua sulla pelle, l'addentare con appetito, la musica ascoltata con gli amici, il confort di un bagno quando se ne ha bisogno, e passeggiare nella rosea luce di Roma.

Nicoletta Diasio è antropologa ed epistemologa, autrice de La science impure (Parigi, PUF 1999, sul rapporto tra antropologia e medicina in Europa). Il corpo, la malattia, il concetto di frontiera, la multiculturalità costituiscono i suoi più frequenti ambiti di ricerca. Insegna all'Università Marc Bloch di Strasburgo ed è ricercatrice associata al Cnrs (Cerlis- Università di Parigi V- La Sorbona).


Introduzione
(Città-cantiere e cantieri del corpo; "Il mondo in una tazza di tè"; Dietro le quinte; Un problema di giusta distanza)
I cantieri di Roma: spazi e tempi di una città eterna
(Passeggiate romane; Praticelli zozzi; Sudditi e "flaneurs": spazio, corpo e potere; Tipi romani? Il "coatto", il pellegrino, lo straniero)
Il pericolo in bocca. Regole, autonomia e tecniche del sé: merendine all'Eur
(La decisione come processo strategico; Paroline dolci e piccanti; Tra mistica della frugalità e "porcherie" infantili; Illecite mescolanze; La lingua d'Ercole: rifare il vincolo; "Cent'occhi non bastano"; Buffer zone)
Il virus indiscreto. Immagini da un mondo dai confini incerti
(Un mondo infetto; Piccolo promemoria su fatti di Aids; Umori infetti e odor di san(t)ità; Orchestra immunologica o macchina da guerra: i fantasmi d'un corpo fragile; "Noi non siamo chi siamo": la persona plurale tra Mauss e X-Files)
Aspettando i barbari
Da Corviale all'Esquilino: il corpo smembrato di una comunità peruviana
(Dal sentire al sapere: oscuri sentieri di ricerca; "Limpieza" ed equilibrio: fluidi in circolo; L'Aids e il corpo smembrato della comunità; Sgomberi; Tra affetto e sospetto: il rischio Aids nella relazione di coppia; La casa e la "calle": connessioni mobili)
In mezzo al guado. Rituali di "life crisis" e riformulazione dell'identità
(La malattia come performance; Passaggi di frontiere, lavorìo del corpo: il colore come costruzione culturale; Communitas e struttura in un ambulatorio per immigrati; Scomodi! Storia di una paziente impaziente)
Angeli. La memoria at the street's corner
("Infelice il popolo che ha bisogno di eroi"; Corrispondenze d'amorosi sguardi; Luoghi invivibili, luoghi vissuti)
Conclusione
("Terrains vagues"; Chi ha ucciso il grande Centro?; L'empirismo d'una saggia esperienza).

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