Lo scopo principale del volume è quello di ricostruire lo statuto culturale della disciplina a partire dalla genesi del termine tecnologia. Si è partiti dal presupposto che fosse necessario condurre un'indagine preliminare tramite cui stabilire, prima ancora di definirne il ruolo e le competenze, la legittimità di un sapere e di un particolare percorso conoscitivo da considerare di pertinenza specifica dell'architettura.

In questa prospettiva, architettura e tecnologia sono state poste in relazione e considerate come due momenti suscettibili di fusione, da cui far scaturire una cultura del progetto in cui il binomio sapere/fare-teoria/prassi traducesse l'atto creativo-inventivo nell'unicità dell'opera.

Nell'affermare, inoltre, l'esigenza di una cultura tecnologica del progetto intesa come risultato di conoscenze maturate attraverso un'indagine conoscitiva capace di conferire rigore formale alla tecnologia dell'architettura, nell'accezione di meta-tecnica o di discorso sulla tecnica e arte del costruire, si è voluto ribadire, altresì, l'importanza decisiva del ricorso all'impostazione storico-epistemologica con la finalità specifica di definire il compito e di precisare la rilevanza teorica di questa disciplina.

Si è cercato di chiarire pertanto come la cultura del progetto fosse non solo il risultato della cultura del fare, ma anche il naturale esito dei processi conoscitivi venutisi a costituire in regole, norme, dettami, principi, insegnamenti, capaci di stabilire, di volta in volta, quelle connessioni e quei rapporti carichi, assai spesso, di valenze e di valori, seppure non sempre determinabili con precisione, che si sono venuti via via instaurando sia con il sapere scientifico-filosofico sia con l'orizzonte estetico di una determinata epoca.

Pasquale Ventrice, insegna all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, si occupa dell'evoluzione delle tecniche costruttive e svolge ricerche sulla cultura tecnologica del progetto; su questi temi ha pubblicato vari saggi e memorie. Ha partecipato a Congressi internazionali di studio ed è intervenuto a numerosi convegni nazionali sui problemi storici della scienza e della tecnica, anche come membro dei comitati scientifici. È' autore del volume di carattere storico scientifico: La discussione sulle maree tra astronomia, meccanica e filosofia (vol. XXXIV delle "Memorie delle scienze fisico-naturali", Venezia, Istituto Veneto di scienze, lettere e arti, 1989) rielaborazione della dissertazione sostenuta per il conseguimento del titolo di Dottore di ricerca; inoltre, ha pubblicato, nella collana "Antichi scrittori d'idraulica veneta" avviata da R. Cessi, la trascrizione, il commento con introduzione e note del manoscritto di M.A. Cornaro, Dialogo sulla laguna (Venezia, Minist. dei Ll.Pp., 1988). Infine, è curatore di due volumi di Atti relativi a convegni d'interesse tecnologico.