La Camera del lavoro di Milano, costantemente in bilico fin dalle sue origini tra azione politica e azione di tutela sindacale, a partire dalla fine della prima guerra mondiale accentuò il proprio impegno politico fino a diventare, in talune situazioni, e più ancora della Sezione socialista, un vero centro di direzione.

L'adesione alle problematiche di una società che si andava rapidamente evolvendo consentì di ottenere, nel biennio 1919-1920, eccellenti risultati, in particolare nella tutela e nel miglioramento delle condizioni salariali, di vita e di lavoro. Nel volume si affrontano i motivi specifici della sconfitta dell'organismo sindacale milanese di fronte all'avanzata fascista, con una serrata analisi delle posizioni politiche emergenti, la cui inconciliabilità determinò la paralisi delle istituzioni operaie. Tuttavia la radicata coscienza sindacale e riformista sopravviverti allo scioglimento della Camera del lavoro, per ricomparire, seppur modificata, negli anni della guerra e del secondo dopoguerra.

Ivano Granata, ricercatore di storia contemporanea presso la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano, si occupa di storia del socialismo italiano e del fascismo. Sul tema ha pubblicato vari saggi fra cui: Il socialismo italiano nella storiografia del secondo dopoguerra, e La nascita del sindacato fascista. L'esperienza di Milano.