Le telecomunicazioni italiane sono state di recente aperte al mercato in piena sintonia con le date stabilite dall'Unione Europea anche grazie ad un grado di sviluppo che le pone a livelli di preminenza in ambito europeo. Ma attraverso quali vicissitudini è stato raggiunto questo sviluppo? Chi ne è stato protagonista? E poi sono proprio giuste e motivate le critiche che a volte si sentono sulle passate gestioni monopolistiche?

Il libro cerca di fornire una risposta a tali domande e parla di quanto è avvenuto dal 1964 al 1994, con riferimento al periodo di tempo in cui le telecomunicazioni nazionali si sono identificate nella Sip, la Società per l'esercizio delle telecomunicazioni che nel 1994 è confluita in Telecom Italia.

Si tratta di una testimonianza importante effettuata sulla base di documenti dell'epoca e soprattutto della memoria di quei tempi non sempre facili per un'azienda responsabile della crescita di un sistema ad elevata intensità di capitale con ritorni differenti nel tempo che doveva coniugare i vincoli della concessione di un servizio di pubblica utilità con le logiche di una Spa, all'interno di un contesto generale di riferimento caratterizzato dai lunghi tempi della politica, da profonde crisi economiche, da aggiornamenti tariffari incerti, ecc.

Il libro, per quanto si riferisca ad un periodo ormai lontano per le radicali trasformazioni del settore avvenute negli ultimi anni, tratta tematiche ancora attuali quali il progressivo modificarsi degli orientamenti in materia di struttura dell'offerta con il graduale prevalere delle ideologie liberiste in un comparto dominato fin dalle origini dal monopolio, lo sviluppo tecnologico spesso caratterizzato dagli incerti tempi di disponibilità dei nuovi prodotti, le difficoltà di prevedere il mercato dei nuovi servizi, le pressanti necessità di contenere i costi agendo sull'occupazione, il lento procedere iniziale e la successiva accelerazione per quanto riguarda l'evoluzione delle strutture organizzative e dei processi decisionali.

Renato Abeille , entra nella Teti nel 1962 per passare nel 1965 alla direzione generale (settore programmazione) della Sip "telefonica" da poco costituita. Nel 1988 assume responsabilità della pianificazione strategica. Dal 1965 al 1995 partecipa alla formulazione di trenta Piani pluriennali della Società, di tre piani strategici di cui ha contribuito fattivamente ad impostare le logiche e le metodologie di elaborazione e di tre piani nazionali delle telecomunicazioni.