L'informazione parlamentare rappresenta una questione determinante nella vita di una democrazia. Da anni se ne discute. Questo libro studia, per la prima volta in Italia, come nasce l'informazione sul Parlamento e come, molto spesso, essa si confonde, fino a sovrapporsi con la più generale informazione politica sui partiti e sulle loro strategie.

Dopo un excursus storico sul rapporto tra assemblee legislative e giornalismo, vengono riassunti i problemi già emersi in precedenti studi. Si descrivono quindi le modalità di relazione tra giornalisti e fonti, in primo luogo tra giornalisti e parlamentari.

La descrizione è frutto di una lunga ricerca condotta mediante osservazione partecipante ed interviste all'interno di Montecitorio, principale sede di produzione dell'informazione politico-parlamentare in Italia. Anche da analisi condotte in altri paesi emerge come l'interazione tra fonti e giornalisti sia retta da una logica di scambio e di confronto tra identità differenti e spesso contrastanti. Ne deriva una situazione continuamente in bilico tra fiducia e diffidenza. Nel testo vengono descritti gli ambienti fisici dell'interazione, le nonne, anche formali, che la regolano, il modo in cui le Camere sono organizzate per comunicare verso l'esterno. Per risolvere il continuo conflitto tra fiducia e diffidenza verso le fonti d'informazione i giornalisti ricorrono alla fine della loro giornata a pratiche di controllo di gruppo ed individuali che sono accuratamente descritte nel libro.

Paolo Mancini insegna Sociologia delle comunicazioni all'Università di Perugia. Da anni si occupa di comunicazione politica. Su questo tema ha già pubblicato: Il manifesto politico (Eri, 1980), Videopolitíca (Eri, 1985), Come vincere le elezíoni (11 Mulino, 1988), e, assieme ad altri Il giornalismo e le sue regole (Etas Libri, 1992).