Il passaggio da una visione della scienza tutta deterministica e nazionalizzante ad un'altra basata sulla complessità, l'instabilità e l'irreversibilità di molti fenomeni e processi che la contraddistinguono, ha avuto in llya Prigogine e nelle sue teorie un protagonista universalmente riconosciuto. Queste teorie, originariamente pensate in campo termodinamico, hanno successivamente trovato applicazione, sia direttamente che indirettamente, in svariate discipline, contribuendo alla definizione di un futuro sicuramente più instabile ed incerto, ma non per questo meno ricco di opportunità per lo sviluppo. Lo stesso concetto di entropia ormai pervade anche le discipline sociali, legando l'evoluzione dei vari sistemi in esame alla misura del relativo ordine o disordine, in ogni caso inscindibile dalla realtà circostante. Prigogine usa dire che la materia in equilibrio è cieca: lontano dall'equilibrio comincia a vedere.

Questo numero di Prometheus, partendo dal saggio del premio Nobel, affronta l'estensione di queste teorie e metodologie in campi di applicazione, quali la biologia e l'economia, tra loro molto differenti; vi è poi un'analisi del significato e dell'evoluzione di alcune variabili, quali il tempo, che tanto hanno contribuito alla rimessa in discussione dell'ordine newtoniano. Una seconda parte del fascicolo è dedicata all'esame dei problemi energetici in tre paesi Italia, India e Svezia - emblematici per il diverso grado di sviluppo, la diversa collocazione geografica e le differenti caratteristiche dimensionali. li tema dell'energia, che ha segnato in maniera profonda lo scorso decennio, è tornato in quest'ultimo periodo a polarizzare attorno a sé il dibattito sulle prospettive strategiche dello sviluppo dell'umanità; ci è sembrato pertanto doveroso coniugare delle teorie così proiettate verso la definizione degli orizzonti del futuro con delle riflessioni intorno alla descrizione di scenari caratterizzanti tale futuro.