Conversazione da salotto: questa espressione ha oggi assunto un significato negativo, ad esemplificare una pratica sociale fatta di pettegolezzo ed in genere povera di contenuti. Mentre oggi l'espressione "conversazione da salotto" ha assunto un significato negativo, nell'Ottocento italiano al contrario il salotto era il luogo privilegiato dello scambio e del confronto culturale; luogo della conversazione colta e dell'incontro mondano, diventava il passaggio obbligato nell'itinerario dati' educazione alla socialità di ogni intellettuale.

Attraverso fonti d'archivio e memorie del tempo è possibile delineare - per la prima volta - le caratteristiche principali di questa forma associativa diffusa in tutta Italia. Emergono così alcune costanti nelle figure delle padrone di casa, nei ruoli di autorità, nei requisiti richiesti al frequentatori per l'accesso al salotto, nei meccanismi di cooptazione. Mentre si fanno più nitidi i contorni di alcune figure apparentemente minori del panorama culturale Italiano come Chiara Maffei o Emilia Peruzzi, si disegna anche una possibile interpretazione di questo fenomeno che sembra assumere la funzione di momento insostituibile nella formazione e nella crescita di quella classe dirigente nazionale che, proprio attraverso i rituali salottieri, impara a riconoscersi in linguaggi e comportamenti comuni.

Maria Iolanda Palazzolo, nata a Catania nel 1949, è ricercatrice presso la Facoltà di Magistero di Roma.