Il tema del presente volume è affrontato sia dall'angolazione clinica sia da una prospettiva storica, ed è incentrato sul momento in cui Freud formula la seconda topica. Si tratta di un periodo cruciale nella storia della psicanalisi e la nuova topica freudiana risponde al problema critico venuto in luce negli anni '20: l'inerzia che si manifestava nella cura, la resistenza per cui l'inconscio non si lasciava più prendere di sorpresa come all'epoca eroica dell'interpretazione dei sogni. li fatto che il tornaconto secondario del sintomo prevalesse sul beneficio dato dall'interpretazione mise gli psicanalisti di fronte a un nuovo quesito. Da allora gli psicanalisti (e in particolare quelli qui considerati: da Ferenczi a Reich, da Hartmann a Kohtut, da Alexander a Lacan) hanno cercato di affrontarlo sia sul piano tecnico sia su quello teorico, producendo diverse risposte che stanno alla base delle attuali scuole di pensiero psicanalitico.
Prendendo in considerazione queste risposte il libro cerca di fare il punto sulla situazione attuale della conduzione della cura psicanalitica. Per l'aspetto clinico, che costituisce il filo conduttore della trattazione, il volume risulta utile non solo agli psicanalisti, ma a tutti gli operatori dell'igiene mentale che nella pratica quotidiana sono messi a confronto con i problemi a cui la riflessione psicanalitica ha dedicato ampio spazio.
Per il taglio storico, il quadro generale che offre, la linearità del linguaggio con cui gli argomenti sono affrontati, il volume risulta anche un'utile introduzione per il non specialista che voglia addentrarsi nel complesso universo della teoria e della epistemologia psicanalitica, a cui è dedicato un intero capitolo.