Negli anni trenta del Novecento gran parte degli Stati europei si dotò di "moderne" legislazioni antiebraiche. Questo è il primo volume pubblicato in Europa che le ripropone tutte all'attenzione degli studiosi e degli europei memori.
Si trattò di un vero e proprio fatto epocale. Pur se esse furono caratterizzate da cronologie e contenuti diversi da paese a paese, nel loro insieme costituirono un momento cardine della reazione sviluppatasi allora in Europa contro le conquiste sette-ottocentesche dei concetti di cittadinanza, di eguaglianza di fronte alla legge, di fratellanza, di progressivo incivilimento. Queste legislazioni rappresentano uno strappo "moderno" e "innovativo" rispetto ai contenuti e alle forme del precedente antigiudaismo.
In quasi tutto il continente la persecuzione dei diritti degli ebrei precedette e preparò quella delle vite. La seconda non fu l'esito obbligato della prima, ma ne rappresentò uno sviluppo per certi aspetti logico: fu nel durissimo contesto della guerra che si passò dall'eliminazione dei diritti degli ebrei e dall'eliminazione degli ebrei "dal" paese all'eliminazione degli ebrei "del" paese.
Per la prima volta le legislazioni (a partire da quella dell'Italia fascista) vengono delineate e descritte ad una ad una, restituite alla loro specificità e inquadrate in un contesto comparativo. Conoscerle, studiarle, comprenderle può essere d'aiuto agli europei di oggi per dotarsi di un presente e di un futuro migliori.