Come funzionano il linguaggio verbale e la mente umana? Cosa ci insegna su di loro il modo in cui cominciamo a parlare? Fra la concezione integralmente innatista, per cui la grammatica di ogni lingua è già in noi alla nascita e cresce e matura da sola, e quella integralmente costruttivista, per cui nasciamo con capacità estremamente generiche, e dobbiamo imparare dal nostro ambiente tutto delle lingue e del linguaggio, c'è forse una terza via?
Anna De Marco, con il gruppo internazionale di studiosi di cui fa parte, pensa di sì, ritiene che la ricerca di punta sul linguaggio sia quella che esamina il modo complesso e sfrangiato in cui capacità innate, alcune generali e altre specifiche, incontrano comportamenti verbali già stabiliti che interagiscono con esse, e in parte le proseguono e in parte le contraddicono, fino a quegli stati di equilibrio, contingenti e precari, che chiamiamo lingue storico-naturali, nella loro diversità e nella loro evoluzione, entrambe così significative. L'autrice riesamina così in prospettiva cognitiva le teorie recenti sull'acquisizione della prima lingua, così varie da essere a volte contrapposte, e le mette alla prova su un caso specifico e che ci riguarda da vicino, cioè sull'acquisizione dell'italiano, di cui pure traccia lo stato degli studi. Il campo scelto è in particolare la morfologia, nominale e verbale, pur guardando attraverso la morfologia derivazionale al lessico, e attraverso la morfologia flessionale alla sintassi.
L'autrice usa i dati di una propria ricerca longitudinale, estremamente rigorosa nella metodologia, per ricontrollare i dati offerti finora dalla ricerca internazionale e italiana, e la conclusione a cui giunge è appunto che capacità innate e costruzione sociale interagiscono: il nostro patrimonio cognitivo di base determina non le lingue come tali, bensì i processi del loro apprendimento e costituzione in sistema, fino allo stato che può essere considerato quello di moduli. Si deve dunque parlare di acquisizione per la lingua materna, ma, ecco, questa acquisizione è naturale.
Pubblico colto, studiosi e studenti di glottodidattica, linguistica generale, linguistica evolutiva e linguistica italiana, ma anche di filosofia del linguaggio e di psicolinguistica troveranno in questo libro insieme una trattazione monografica e approfondita, e una ricostruzione sistematica del suo contesto teorico che ne consente l'utilizzo come libro di testo.

Anna De Marco, è ricercatrice di Didattica delle lingue moderne presso l'Università della Calabria. Collabora al progetto di ricerca sulla pre- e protomorfologia nell'acquisizione del linguaggio presso l'Università di Vienna. Si occupa di apprendimento di prime e seconde lingue, di sociolinguistica e di teoria del linguaggio.