La realizzazione di due iniziative come il progetto "Nuovo Obbligo Scolastico" e "Nuovo Obbligo Formativo" dal 1999 al 2003 nella provincia di Rimini ha consentito di realizzare una sperimentazione che - pur nascendo in un terreno fertile - aveva all'inizio il sapore di una sfida: progettare, realizzare, gestire e valutare dei percorsi integrati fra istruzione e formazione che elevassero il livello degli apprendimenti e delle competenze dei giovani con il preciso intento di ridurre il peso negativo degli abbandoni e della dispersione scolastica. Si trattava propriamente di una sfida.

Costruire una rete di rapporti, di scambio di cultura e di competenze, di logiche e di metodologie didattico-formative, di modalità di valutazione e di certificazione dei percorsi fra due mondi che nel corso della loro storia non si erano mai "parlati", o nel migliore dei casi si erano elegantemente ignorati, era un compito arduo che appariva in quel momento quasi improponibile. Il coraggio e la volontà di innovare hanno però avuto la meglio ed è stata costruita una rete sinergica e plurale di attori (Provincia di Rimini, enti di formazione professionale, istituti d'istruzione, famiglie, associazioni di categoria) che hanno partecipato a vario titolo e con una propria vocazione alla realizzazione dei due progetti.

In questo volume viene descritto tutto il loro percorso; dall'inizio, caratterizzato da una fase di presa di contatto e di esplorazione, alla fase attuativa vera e propria sviluppatasi in maniera organica e partecipativa nel corso degli anni fino a giungere alla fase della maturità e della analisi conclusiva di quanto è stato fatto. Diversi ed inattesi sono stati i riscontri di queste due iniziative per il clima di dialogo e di partecipazione che hanno suscitato tra gli addetti ai lavori, ma sono soprattutto i giovani che hanno mostrato di gradire il lavoro svolto. L'interesse per un orientamento che superasse i limiti metodologici di un intervento circoscritto e limitato nel tempo e si ponesse come azione personalizzata, volta a sviluppare la capacità progettuale dei giovani piuttosto che a dare risposte spesso estranee al loro vissuto, è stata una conferma di quanto si andava sostenendo da tempo quando si riteneva che l'orientamento dovesse andare a cercare i giovani e non attendere che essi arrivassero. Particolarmente apprezzata dagli operatori, ma anche dalle famiglie, è stata l'attenzione che i giovani hanno riservato all'apprendimento, facendo intendere chiaramente ai docenti ed ai formatori che è necessario far crescere l'apprendimento ma anche le condizioni che lo sostengono e lo facilitano per entrare in una dimensione originale e creativa che è quella dello scoprire il piacere di imparare o, meglio, di apprendere ad apprendere. Sapere che tanto impegno, tante energie, tante risorse impegnate hanno potuto far nascere un interesse, anche piccolo, per un miglioramento della vita personale e professionale di tanti giovani non può che farci ben sperare sulla rotta che abbiamo deciso di seguire.

Angelo Del Cimmuto , ricercatore Isfol, si occupa da diversi anni di formazione e di orientamento dei giovani e degli adulti. Ha condotto e coordinato diverse ricerche per conto dell'Isfol su temi legati alla progettazione formativa integrata, all'orientamento di genere e degli adulti, alla qualità pedagogica dei processi formativi.

Gabriele Pazzaglia , psicologo, si occupa da vari anni per la Fondazione En.A.I.P. S. Zavatta Rimini di orientamento, sostegno ai percorsi formativi, prevenzione del disagio scolastico. Ha condotto il "Servizio Integrato Psicopedagogico" e ha svolto la supervisione degli interventi di orientamento del progetto "Nuovo Obbligo Scolastico"