I nuovi movimenti sociali

L'espressione ,nuovi movimenti sociali,, è diventata ormai di uso corrente tra i teorici del movimenti pacifisti, femministi, ecologisti, autonomisti che sono andati proliferando nel paesi occidentali dalla metà degli anni settanta. Tuttavia, se ci sia qualcosa di veramente nuovo in questi movimenti e quale sia l'importanza politica e teorica delle innovazioni è ancora una questione da chiarire. C'è, anzi, poca concordanza tra i teorici su questioni come che cos'è un "movimento" che cosa lo qualificherebbe teoricamente come un ,"nuovo tipo" di movimento e quale potrebbe essere il significato specifico di un movimento "sociale", rispetto a un partito politico o a un gruppo di interesse.

Ciò premesso, non si può escludere il fatto che l'eterogeneità sia un aspetto singolare della situazione contemporanea del movimento sociale. Senza dubbio i vecchi modelli deflazione collettiva continuano ad esistere, anzi in alcuni movimenti possono sembrare statisticamente persino preponderanti. Poiché, comunque, tutti ì movimenti sono fenomeni complessi, l'eterogeneità non può essere di per sé l'aspetto distintivo delle contestazioni del nostro tempo. invece, alcune «identità,>, che implicano specifiche forme di ,organizzazione e di lotta all'interno del movimenti contemporanei, sono effettivamente nuove ed esistono buone ragioni per attribuire ad esse una importanza decisiva.