L'opera del filosofo russo N. A. Berdjaev non è certamente nuova alla cultura occidentale grazie anche alle pubblicazioni in lingua francese che hanno consentito al suo pensiero di essere veicolato e conosciuto soprattutto all'interno della filosofia dell'esistenza accanto a pensatori quali Heidegger, Jaspers, Marcel, con i quali notevoli sono le affinità ma anche le differenze.

Riproporre oggi un lavoro su Berdjaev non è semplicemente aggiungere un tassello ai numerosi altri già esistenti, ma ha il significato di una rivisitazione della sua vicenda esistenziale e del suo pensiero filosofico compiuta alla luce degli eventi dell'89, in un'ottica che mette a fuoco l'inquietudine di un pensatore che ha attraversato la storia russa ma anche europeo-occidentale in anni segnati da tormentate vicende belliche, rivoluzionarie e totalitarie le quali hanno scardinato ogni stabilità e senso di sicurezza dell'umanità.

Berdjaev, pur costitutivamente in conflitto con la sua epoca e con ogni realtà consolidata, è sempre attento ad offrire una lucida analisi degli eventi nel tentativo di dare una risposta alla questione dell'uomo, restituendogli una dignità ontologica ed assiologica da più parti minata.

Personaggio diventato "di moda" negli ultimi anni, Berdjaev resta tuttavia inadeguatamente conosciuto, come dimostra questo studio che lo ricolloca appieno nella storia e nella cultura del nostro continente.

Angela Giustino Vitolo è attualmente ricercatrice confermata presso il Dipartimento di Filosofia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi Federico II di Napoli. La sua attività di ricerca è essenzialmente indirizzata all'approfondimento di tematiche relative alla filosofia dell'esistenza e in particolare al contributo ad essa offerto dal dibattito otto-novecentesco sulle scienze storico-sociali. Tra le sue pubblicazioni: Sul rapporto Karl Jaspers-Max Weber: Il disincanto del mondo e la filosofia dell'esistenza (Napoli, 1990); Storia e metodo in Alexandru D. Xenopol. Un dibattito europeo (Napoli, 1995).

Giulia Lami , ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze della Storia e della documentazione storica dell'Università degli Studi di Milano, è specialista di storia della cultura e della storiografia russa ed europeo orientale. Si è in particolare dedicata allo studio del populismo russo su cui ha pubblicato Un ribelle "legale". N.K. Michajlovskij (1842-1904) (Milano, 1990) ed ha seguito fin dagli inizi il dibattito storico-politico che si è aperto in URSS con la crisi del comunismo, pubblicando, oltre a vari saggi, il volume Perestroika. Il Vecchio e il Nuovo fra gli intellettuali russi (Milano, 1995).