"Come si può governare un paese che ha più formaggi che giorni in calendario?" Si lamentava De Gaulle. Ma il dispetto dei generali programmatori esalta l'indipendenza dei popoli. E se la libertà si misura dal numero dei formaggi, l'Italia è ancora più libera della Francia.
Il censimento dei formaggi tipici curato dall'Istituto nazionale di sociologia rurale per conto del Ministero dell'agricoltura e foreste ha infatti individuato oltre 400 prodotti tipici. Di questi una trentina, tra cui quasi tutti i più corposi della variegata geografia casearia italiana, sono già coperti da denominazioni di origine o tipiche tutelate a norma di legge.
Non sono dunque meno di 370 quelli a cui la tutela potrebbe essere utilmente estesa: anche al fine di non perdere colpi su un mercato del latte che riesce molto spesso ad essere rimunerativo solo se trasformato in un prodotto tipico. Attraverso una razionale programmazione delle Doc altri 2 milioni di quintali potrebbero ottenere una conveniente tutela, soprattutto in montagna.
L Istituto nazionale di sociologia rurale (Insor) è nato nel 1959 ad iniziativa di Giuseppe Medici. Ha oggi per presidente Corrado Barberis e per consiglieri Carlo Aiello, Giangiacomo Dell'Angelo, Giovanni Marciani, Gilberto Marselli, Biagio Notarangelo, Vincenzo Siesto, Tullio Tentori. Conta tra i suoi soci benemeriti le grandi confederazioni dell'agricoltura e dell'artiginato nonché numerose regioni ed enti di sviluppo.