I Vallone, originari del Barese, si trasferiscono all'inizio del '600 a Galatina, grosso centro rurale tra i più importanti del Basso Salento per densità demografica e per dinamismo produttivo e commerciale. Qui acquisiscono potere e prestigio con un intreccio vincente tra attività economiche diversificate, professioni e politica: da conciatori di pelli, a negozianti, da grandi imprenditori agrari a medici, professori universitari, banchieri, ingegneri e parlamentari autorevoli.

Sulla base del ricco patrimonio documentario, in gran parte inedito, conservato nell'Archivio di famiglia (registri aziendali, carte giudiziarie, carteggi privati), l'autore traccia, lungo un arco cronologico di oltre tre secoli, i percorsi complessi delle reti economiche, politiche e culturali che legano la famiglia Vallone alla comunità locale e sovralocale, e illustra le ragioni per cui gli attori sociali studiati entrano a far parte, tra XIX e XX secolo, della "classe dirigente" e dell' élite borghese meridionale.

È un'analisi, dunque, che utilizza ampiamente gli apporti metodologici e concettuali relativi tanto alle storie di famiglia quanto allo studio della borghesia e delle classi dirigenti in generale e di quelle del Sud d'Italia in particolare, e che segue un criterio fondamentalmente biografico e qualitativo, volendo essere soprattutto un contributo al progetto di "prosopografia generalizzata" proposto dal dibattito storiografico più recente su questi temi.

Michele Romano (1964) è titolare di un assegno di ricerca postdottorato attivato presso il Dipartimento di Studi Storici dal Medioevo all'Età contemporanea dell'Università degli Studi di Lecce. Attualmente è impegnato in una ricerca sulla storia della nobiltà meridionale nel "lungo Ottocento" a partire dai Caracciolo di Martina in Terra d'Otranto. È autore di saggi e articoli sulle classi dirigenti del Mezzogiorno tra XIX e XX secolo pubblicati in varie riviste specializzate.