La presenza di musulmani nella scuola italiana è un dato. Ragazzi e giovani musulmani, non solo immigrati, chiedono l'insegnamento dei fondamenti della religione islamica e di una storia meno occidentale. Le famiglie pretendono giustamente comprensione dalla scuola e dalla società "cristiana". L'approccio è problematico. Obiezioni e differenze vivono con noi, si alimentano ai risvolti negativi dell'immigrazione, colgono spunti nei fatti che accadono in Paesi più o meno lontani. La scuola, però, non può non essere il primo luogo strategico di incontro e di dialogo, di educazione alla multiculturalità.
Il testo raccoglie riflessioni e valutazioni, appunti su ricerche riguardanti l'immagine dell'islam nell'insegnamento della religione cattolica e nei libri di testo, analisi delle esperienze di altri paesi d'Europa e ipotesi di risposta alla domanda di conoscenza dell'islam come religione nel contesto della laicità scolastica. Le aperture sono nel lavoro delle istituzioni locali, nella "cultura migratoria italiana" come espressione di disponibilità e di rispetto delle minoranze nelle società di accoglienza, ma anche nella proposta di un tavolo di dialogo per una intesa con l'islam plurale.
Gli incontri di Modena tra cristiani e musulmani vogliono essere un luogo nel quale prendere coscienza che il mondo islamico è tra noi con la sua fede, con la sua storia, con la sua cultura: un luogo aperto sui problemi che i musulmani incontrano nel rapporto con i cristiani e viceversa, ma anche sui percorsi di convivenza sociale.