Avvalendosi di una documentazione cospicua e prevalentemente inedita, l'A. ha ricostruito le dimensioni e i caratteri assunti dalla ribellione brigantesca che, tra il 1860 e il 1870, interessò la Calabria cosentina, una provincia nella quale il brigantaggio, generato da forti tensioni sociali e favorito dalla presenza di grandi zone boschive e dalla mancanza di strade, era diffuso e persistente su gran parte del territorio. Nello stesso tempo, utilizzando documenti ufficiali, ha fatto piena luce sull'intensa e dura repressione operata dalle autorità militari e, segnatamente, da Pietro Fumel, Emilio Pallavicini e Bernardino Milon, i quali, per sconfiggere il brigantaggio e smantellare Ia rete di complicità, non esitarono a far ricorso a metodi persecutori brutali e palesemente illegali.

Si tratta di una ricerca che, per i suoi contenuti metodologici e problematici, si può proporre come modello per indagini analoghe da condurre su altre province del Mezzogiorno d'ltalia.

Francesco Gaudioso (1950), ricercatore confermato, insegna Storia della Chiesa e Storia moderna nell'Università di Lecce. È' autore di numerosi saggi sul brigantaggio postunitario e sulla pratica testamentaria in antico regime, apparsi in volumi miscellanei e nelle riviste "Archivio Storico per la Calabria e la Lucania", "Archivio Storico per le Province Napoletane", "Calabria Contemporanea", "Rassegna Storica del Risorgimento", "Rivista di Storia e Letteratura Religiosa", "Società e storia". Ha curato l'opera in tre volumi Ordini religiosi e società nel Mezzogiorno moderno (1987). Ha pubblicato Pietà religiosa e testamenti nel Mezzogiorno (1984); Testamento e devozione (1986); Un prete-notaio d'antico regime (1991).