L'era dello sviluppo

Giancarlo Quaranta

L'era dello sviluppo

Edizione a stampa

43,50

Pagine: 352

ISBN: 9788820455590

Edizione: 1a edizione 1985

Codice editore: 2000.257

Disponibilità: Fuori catalogo

Un nuovo approccio alla questione dello sviluppo. Utilizzando i risultati di una molteplice attività di ricerca, sia empirica che teorica, Quaranta si domanda perché mai, nonostante i miliardi di denaro europeo e americano che il primo mondo spende per lo sviluppo del terzo mondo, i risultati, nei casi migliori, non solo sono stati scarsi, ma spesso addirittura controproducenti. Il problema, naturalmente, non è nuovo, ma lo sono viceversa le risposte che l'Autore fornisce.

Tolstoj, che scriveva più di cento anni fa, era profondamente assorbito da questo stesso problema. Sforzandosi di spiegare perché aveva fallito, nonostante tutti i suoi sforzi per migliorare le condizioni della sua manodopera contadina, Tolstoj alla fine riesce a definire il problema nel modo che segue: "Abbiamo tirato avanti a modo nostro - il modo europeo per lungo tempo, senza fermarci a considerare la natura della forza lavoro. Proviamo a vedere la forza lavoro non come manodopera, ma come contadino russo, con le sue caratteristiche naturali". Con la descrizione delle dimensioni storiche, sociali e mitiche dello sviluppo, questo volume si propone come un avvincente affresco che conduce il lettore attraverso luoghi e tempi lontani e al centro di realtà contemporanee.

I risultati di questa analisi sollevano questioni basilari circa la relazione fra il mondo del nord e quello del sud.

Quaranta considera la civiltà come la risposta, prodotta a partire dal neolitico, alla sfida a consolidare e sistematizzare le conquiste fatte nel campo del controllo dell'ambiente. La civiltà, che il nord ha imposto con successo in tutto il pianeta, ha però un caro prezzo, perché ha sempre funzionato secondo modelli, che selezionano gli individui producendo quantità sempre più grandi di emarginati e di esclusi. L'era dello sviluppo è I' era in cui l'esclusione e la selezione non sono più necessarie per l'adattamento della specie all'ambiente. Al contrario, la storia, secondo Quaranta, è ormai passata di mano, dagli uomini della civiltà alle masse "tribalizzate" degli scartati, sulla cui forza si dovrà fondare il futuro dell'intera umanità.

Giancarlo Quaranta (nato a Roma nel 1937), sociologo, è presidente del Centro di Ricerca e Documentazione Febbraio '74 e direttore della rivista "Laboratorio di scienze dell'uomo". Fondatore e ispiratore di numerosi organismi operanti nel campo della ricerca politica, storica, culturale e religiosa, è autore, tra l'altro, di: "Potere giovanile" (Effedierre, 1978), "L'intelligenza e gli avvenimenti" (Garzanti, 1979), "Governabilità e democrazia diretta" (De Donato, 1981), "L'uomo negato" (Angeli, 1982), "L'associazione invisibile" (Sansoni, 1982), "Federatività" (Angeli, 1984).

Prefazione, di E.T. Hall
Nota dell'autore
Parte I - Storia e antistoria
1. Che cosa è la civiltà. Una definizione operativa e problematica
2. Unificazione della specie e crisi della civiltà
3. Storia e antistoria: il cammino dell'antistoria
4. La presenza dell'antistoria nella storia
5. Il mito
Parte Il - Dallo sviluppo come programma
alla cultura dello sviluppo
6. La questione dello sviluppo
7. I fattori causali del processi di sviluppo
8. Sviluppo e mutamento culturale
9. Strategie per lo sviluppo
Appendice. Riflessioni sul concetto di nazione, di S. Amin
Indice analitico


Contributi: Samir Amin, E. T. Hall

Collana: Varie

Argomenti: Scienza e teoria politica - Sociologia delle migrazioni e dello sviluppo

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