Nessuno ascolta il colonnello

Ana Maria Forero Angel

Nessuno ascolta il colonnello

Come percepiscono il conflitto interno, la “guerra civile colombiana”, coloro che la vivono e la combattono in prima persona? Nello sforzo doloroso di osservare da vicino l’esercito, il volume presenta frammenti contraddittori, dal cui accostamento emerge l’immagine inconsueta, complessa e articolata di una nazione in stato di emergenza permanente. Convivono, nel testo, le voci dei generali e dei presidenti, la cronaca dei massacri, le ricostruzioni degli storici, le parole e le cicatrici dei soldati...

Edizione a stampa

20,50

Pagine: 176

ISBN: 9788856830132

Edizione: 1a edizione 2010

Codice editore: 1550.19

Disponibilità: Discreta

Pagine: 176

ISBN: 9788856829730

Edizione:1a edizione 2010

Codice editore: 1550.19

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

"Guerriglia", "terrorismo", "paramilitari", "violazione dei diritti umani": sono queste le etichette con cui, dall'esterno, ci si rappresenta comunemente la situazione colombiana - una situazione che sembra immobile da oltre cento anni. Come percepiscono il conflitto interno, la "guerra civile colombiana", coloro che la vivono e la combattono in prima persona? Che cosa pensano di se stessi e della propria storia i soldati e gli ufficiali che, secondo il Codice d'onore, giurano "fedeltà e lealtà alla Colombia e al mio esercito"? Nessuno ascolta il colonnello non offre risposte univoche: è un testo discontinuo, a più voci, al limite tra etnografia, antropologia del potere, teatro, storia e autobiografia; secondo il suggerimento di Clifford Geertz, "assomiglia più a un collage che a un affresco".
Nello sforzo doloroso di osservare da vicino l'esercito - di ascoltare al di là di ogni pregiudizio la voce dei colonnelli - l'autrice presenta al lettore frammenti contraddittori, dal cui accostamento emerge l'immagine inconsueta, complessa e articolata di una nazione in stato di emergenza permanente. Convivono, nel testo, le voci dei generali e dei presidenti, la cronaca dei massacri, le ricostruzioni degli storici, le parole e le cicatrici dei soldati: perché è impossibile parlare della Colombia senza parlare dei militari che nel nome della patria hanno ucciso e sono stati uccisi, senza parlare del loro rapporto con la politica, della loro idea di nazione, dei loro eroi e delle loro vittime. "La storia dell'esercito è una storia triste", confida un colonnello, "è una storia di ferite, di incomprensioni. Nessuno vuole bene all'esercito". Il volume è una risposta a quelle parole, un tentativo di stabilire un rapporto con una delle istituzioni più controverse al mondo, senza che mai la vicinanza e il desiderio di comprendere diventino complicità, senza che lo spirito critico diventi aprioristica condanna.

Ana María Forero Angel è nata a Bogotá (Colombia), dove si è laureata in filosofia e in antropologia. Dal 2002 vive a Roma, dove sta conseguendo il dottorato di ricerca in Teoria e Ricerca Sociale presso La Sapienza. Nel 2009 è stata visiting scholar al Centre of Latin American Studies dell'Università di Cambridge. I suoi interessi di ricerca sono rivolti prevalentemente ai campi dell'antropologia del potere e della metodologia etnografica. Insieme a Luca Simeone, ha curato la raccolta di saggi Oltre la scrittura etnografica, Armando, 2010.



Introduzione
Prologo. Colombia, stato d'emergenza permanente
(La Nuova Era (1886-1903): verso la modernità; La ricostruzione nazionale (1903-1909): verso un esercito professionale; Unione Repubblicana: professionalizzazione dell'esercito; Né liberali, né conservatori (1914-1930): la repressione del nemico comunista; Il periodo liberale (1930-1946): modernità, esercito e integrazione nazionale; La Violenza (1946-1953): l'inoccultabile politicizzazione delle forze armate; Rojas Pinilla (1953-1957): i militari al potere; Il Fronte Nazionale (1958-1974): verso la costituzione di un esercito anticomunista; Gli anni Settanta: la dottrina di sicurezza nazionale; Gli anni Ottanta: il dialogo con le guerriglie; Gli anni Novanta: narcotraffico, terrorismo e guerriglia; Álvaro Uribe Vélez: la militarizzazione dell'ordine pubblico)
La Biblioteca Tomás Rueda Vargas, Palcoscenico per la storia militare
Atto I. I miti fondazionali
(La natura violenta dell'uomo e l'origine universale degli eserciti; Indios e conquistadores: l'ibrida identità dell'esercito granadino; La Colonia: ogni forma d'ordine è sempre militare; Primo intermezzo; Le guerre d'indipendenza e la grinta criolla; Gli eroi fondatori: l'invenzione della patria e dei principi militari; Bolívar: pietra miliare dell'identità militare; Rafael Núñez: l'eredità bolivariana e la guerra de los Mil Días; Rafael Reyes: la professionalizzazione dell'esercito; La Escuela Militar de Cadetes: semillero de grandes hombres; Secondo intermezzo)
Atto II. Una storia di ferite
(Le guerre postindependiste; La guerra de los Mil Días e la perdita di Panama; Il conflitto colombiano-peruviano del 1911; Il conflitto de las bananeras; La Violenza (1948-1953))
Atto III. Momenti di gloria
(La guerra contro il Perù: il popolo e il suo esercito; La guerra di Corea: in difesa dell'ordine internazionale; Il governo del generale Rojas Pinilla: un esercito democratico)
Atto IV: Il nemico nazionale
(La nuova morfologia del conflitto interno: la guerriglia; La controffensiva dell'esercito; La nascita delle FARC; Calunnie contro l'esercito nazionale; Inutili tentativi di negoziato (1982-2002); La presa del Palazzo di Giustizia (6 novembre 1985); Il futuro dell'istruzione)
Conclusioni
Epilogo
(Città ed altri voci; Esercito; In biblioteca)
Bibliografia
Bibliografia secondaria
Interviste.

Collana: Sociologia Militare

Argomenti: Politica estera, relazioni internazionali - Sociologia dei fenomeni politici

Livello: Studi, ricerche - Textbook, strumenti didattici

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